Se fosse l'ora della responsabilità?

07.06.2021

Ogni giorno ormai riempiamo pagine di giornali, grandi e piccoli, anche piccolissimi, come il nostro, di grandi temi: ecologia, transizione ecologica, ambiente e - a ragione - tutti ci diciamo indignati per come il mondo sia ostaggio della grande industria che inquina in modo invasivo.

Tutti soffriamo nel vedere grandi cetacei arenati sulle spiagge soffocati dalla plastica che ormai ha riempito gli oceani, eppure dovremmo chiederci da dove arriva quella plastica. Nei giorni scorsi si è assistito ad una vera e propria standing ovation mediatica di fronte alla notizia delle condanne ultraventennali per i responsabili del disastro ILVA di Taranto. Fin qui nulla di strano, anzi, giusto e doveroso. 

Poi però basta fare due passi ad Isernia, per esempio nel nuovo parco della stazione, o a Venafro in pieno centro o lungo le rive del Rava, o pungo i fossi dei nostri paesini per rendersi conto di come il tema ambientale sia stato totalmente frainteso, di come, cioè, non abbiamo capito che il primo passo verso una vera transizione ecologica è quello che ciascuno di noi deve compiere dalle piccole, piccolissime cose come la lattina della bibita o il cartone della pizza a quelle più grandi, come l'avvelenamento delle acque di un torrente.

Registriamo quasi ogni giorno, ormai, sui social network, segnalazioni riguardo ad episodi di degrado urbano e di inciviltà, rispetto ai quali il dibattito che si è acceso verte anche sulle responsabilità di Cittadini e Amministrazioni comunali. Si moltiplicano le iniziative di gruppi e associazioni che organizzano giornate ecologiche, ed è lodevole. Ma non basta!

Assistiamo a "episodi" che ormai si verificano con una tale frequenza, da non potersi ritenere più tali ma ormai veri e propri fenomeni "sistematici".

Se è vero che le responsabilità non stanno mai tutte da una parte, è vero anche che si dimostra palese la necessità di svolgere un lavoro importante rispetto alla educazione civica in generale. E' intollerabile continuare a passeggiare nei nostri parchi e trovare spazzatura buttata ovunque, sulla panchine, a terra...

E' ora di una responsabilizzazione di massa. Studenti, giovani, adulti, anziani... bambini... tutti devono essere coinvolti in questa attività fondamentale, per la quale è auspicabile un'azione di promozione da parte delle Amministrazioni Comunali, della Scuola, delle parrocchie, dei giornali, con il coinvolgimento delle associazioni, al fine di far comprendere che il bene comune, in quanto tale, appartiene a tutti i cittadini e non è qualcosa di cui fregarsene perché "tanto non è mio". 

Sarà sicuramente un'azione faticosa e complicata, ma se immaginiamo una città accogliente, pulita e ospitale, da qualche parte occorrerà pur cominciare. E quella parte, siamo noi, ciascuno di noi!

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