Sguardi di confine. L’arte femminile tra archeologia e presenze

26.02.2023

di Rocco Zani

"... Vengono da un altrove smisurato fatto di gesti e ascolti, di sguardi nell'illimite, di dialoghi sottovoce. Per radunarsi ai piedi del Vulcano e ridefinire mappe: del tempo, dei bagliori, dei nottambuli timori. Quasi un cenacolo di intenti dove la "voce delle donne" è vento collinare, alfabeto di memorie, corrispondenza talvolta ...".

Un percorso intensamente suggestivo che colleziona e fonde gli elementi peculiari e  iconografici di queste autrici. Tutto ciò ravvisato nel tempo presente, tra urti e intolleranza , per incanti o per dolorosi raggiri .

Nasce in questo luogo dilatato - per temporalità e bagliori - la mostra "Sguardi di confine" con la sottolineatura di un ipotetico viaggio, tutto al femminile, tra archeologia e presente. Perché sono sguardi di confine questi occhi ingrossati dal ricordo , dall'ingannevole comprensione, dalla sorte millantata come verità.

Oggi Virginia Carbonelli, Mariangela Calabrese, Anna Di Fusco, Susanna Doccioli, Bahar Hampezour, Diana D'Ambrosio, Barbara Martini, Isabella Nurigiani, Rossella Restante, Raha Tavallali non rendono omaggio ma si fanno testimonianza incalzante di un mondo - quello femminile - che non ha avuto sconti o privilegi, o immunità di sorta.

Sono, le artiste, l'epilogo temporale , e pertanto precario, di una memoria affollata Narrano storie di fragilità e di contesa, di chiassosi silenzi, di assenza, di immaginifiche presenze. Per segnali di fuoco e di sangue, per dorature pallide , per morsure e lesioni , per corpi dissennati e voci di dentro.

Tutto ciò accade in un " paesaggio" che non è cortile demarcato piuttosto spazio del cielo e dell'anima, del bronzo e delle nuvole, ventre dei mille racconti e dei mille rifiati. Un pezzo di mondo unico ma comunitario dove ogni occhio è stato - ed è -sentinella, brezza, sortilegio. E mi vien da pensare alla terra dello scultore Umberto Mastroianni dove la materia provoca e sfalda come un maglio potente le ultime ragionate sequenze.

Museo MAV Ercolano - inaugurazione domenica 5 marzo alle ore 11.00.

©Produzione riservata

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