«Si può sempre fare qualcosa»: Giovanni Falcone nel cinema
di Giulia Zinedine Fuschino
La figura del giudice Giovanni Falcone, assassinato da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 insieme alla moglie Francesca Morvillo, agli agenti Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, è stata rappresentata in vari film e fiction. Questo articolo, che vuole essere un ricordo di Falcone e della strage di Capaci ad ormai trentatré anni, parlerà di alcuni di questi, segnalandone le particolarità e sperando di invitarvi alla visione, nel ricordo del lavoro, del coraggio e dell'esempio di quest'uomo.
Paolo Borsellino (2004)
Miniserie televisiva Mediaset, per la regia di Gianluca Tavarelli. La serie segue la vita di Paolo Borsellino (Giorgio Tirabassi) dal 1982 al 1992 (strage di Via D'Amelio). Giovanni Falcone è interpretato da Ennio Fantastichini, il primo ad averlo interpretato sullo schermo, con un'interpretazione toccante e composta del personaggio.
Giovanni Falcone: l'uomo che sfidò Cosa Nostra (2008)
Miniserie televisiva Rai, per la regia di Antonio ed Andrea Frazzi. Il giudice è interpretato da Massimo Dapporto. La fiction, segue la vita di Falcone dall'adesione al pull antimafia di Rocco Chimici fino alla strage di Capaci. È la prima opera cinematografica incentrata sulla sua vita. Dapporto ne riporta sul piccolo schermo con garbo e rispetto l'impegno e la dedizione.
Era d'estate (2016)
Film di Fiorella Infascelli con protagonisti Massimo Popolizio (Falcone) e Giuseppe Fiorello (Borsellino). Isola dell'Asinara, estate 1985. In seguito all'omicidio di Ninni Cassarà, commissario e membro del pull, i due magistrati vengono trasferiti sull'Asinara, un'isola nel mar di Sardegna insieme alle loro famiglie. La situazione è più grave del solito poiché Cosa Nostra, date le indagini e gli imminenti processi e arresti di molti dei suoi componenti, minaccia di uccidere i due giudici e le loro famiglie. Qui tra varie difficoltà burocratiche, isolamento e scoramento riescono a portare a termine l'istruttoria per il Maxi-processo a Cosa Nostra. Massimo Popolizio regala un Falcone privato, rendendo con eleganza e garbo le sfumature tra il giudice, il marito e l'amico: ne esce fuori un ritratto delicato dell'uomo Giovanni.
Il traditore (2019)
La pellicola diretta da Marco Bellocchio narra le vicende di Tommaso Buscetta, mafioso membro di Cosa nostra e successivamente collaboratore di giustizia, grazie al lavoro di Falcone: la sua testimonianza aiuta ad istruire il Maxi processo e a rendere più chiaro il funzionamento di Cosa Nostra al giudice (il poi famoso "teorema Falcone"). Ad interpretare Buscetta è Pierfrancesco Favino e Falcone da Fausto Russo Alesi. Attraverso la vita di Buscetta e il processo Bellocchio rappresenta un'affresco chiaro e limpido di cosa fosse la mafia e l'anti-mafia, con il grigio nel mezzo, ossia coloro che da membri delle istituzioni erano e sono effettivamente mafiosi. Russo Alesi interpreta un Falcone molto logico, metodico e pragmatico, caratterizzazione sempre datagli. Insieme ad altri grandi attori come spalla, ad esempio Luigi Lo Cascio ( David al Miglior attore non protagonista), Fabrizio Ferracane Bellocchio e Favino pongono al centro la vita del mafioso, del traditore che si intreccia con quella del giudice . Il film è stato candidato agli Oscar 2020.
«La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un impegno morale, che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo di compromesso morale, indifferenza e complicità. Solo in questo modo, il sacrificio di uomini come Giovanni Falcone non sarà stato vano» (Paolo Borsellino). Il cinema come arte ha sempre cercato e, ci auguriamo, sempre cercherà di veicolare messaggi del genere per una società migliore, per andare avanti sulla strada tracciata da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti i morti contro la mafia. È un impegno ed un dovere ricordarli, ma coscienziosamente, senza ipocrisia ed è questa la linea di selezione dei film proposti qui. Perché resistere vuol dire combattere, ognuno come può, contro ogni forma di mafiosità, in ogni luogo e in ogni momento: perché, no, la mafia non uccide solo d'estate.

