Successo a Gambatesa per l'iniziativa della Commissione Pari Opportunità
Un pomeriggio davvero intenso e ricco di importanti spunti di approfondimento quello vissuto ieri, 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della donna, nel Castello Di Capua di Gambatesa (CB), con la Commissione Regionale di Parità e Pari Opportunità (CPO).
Un pomeriggio vissuto nel ricordo di Mariangela Iorio, ex vice presidente della Commissione prematuramente scomparsa nei mesi scorsi, che è stato occasione per la Commissione di incontrare sul territorio gli attori primi di un'azione che mira a promuovere la parità in ogni ambito del vivere sociale: sindaci, amministratori a vario titolo, mondo delle associazioni, mondo del volontariato e della formazione, medici, avvocati, giornalisti, mondo della politica e tanta tanta gente che ha gremito la sala per tutto il pomeriggio.
Esperienze, testimonianze, progetti, criticità... musica e parole sono stati gli elementi che hanno caratterizzato l'incontro, moderato dal nostro direttore Paolo Scarabeo.
Dopo l'accoglienza e il saluto della "padrona" di casa, la Sindaco di Gambatesa Carmelina Genovese, che in realtà è poi colei che durante il seminario di dicembre promosso dalla CPO regionale, propose un percorso itinerante che portasse la Commissione a diretto contatto con il territorio e dopo i saluti istituzionali della Consigliera regionale Michaela Fanelli e dell'Assessore Filomena Calenda che ha fatto pervenire un messaggio, dalle parole della presidente della Commissione Angela Di Burra e della vice presidente Aida Trentalance è emerso chiaramente quanta sia stata la strada percossa finora e quanta ancora ce ne sia da percorrere perché la Commissione possa essere davvero efficace nella sua azione per e sul territorio. Sono emerse idee, progetti, impegno ma, insieme, tante, troppe criticità che non consentono un'azione davvero incisiva. Criticità a livello nazionale e a livello regionale che se fossero risolte darebbero alle Commissioni una forza e una identità decisamente altra.
Nonostante tutto, l'impegno e la determinazione hanno reso possibile un percorso di avvicinamento al territorio, hanno reso possibile ascolto, vicinanza e partecipazione.
C'era la donna, ieri, al centro del dibattito, c'era l'esigenza di una parità sostanziale dai diritti, ai servizi essenziali, alle opportunità, al lavoro, alla remunerazione, all'integrazione sociale e nelle parole di tutti coloro che sono intervenuti c'era il desiderio di spingere fortemente nella direzione di una diversa comprensione della donna, del suo valore e del suo ruolo.
Da tutta la Regione sono intervenuti gli "attori" di un'azione che prova ad essere sempre più efficace sul territorio: da Venafro, da Isernia, da Larino, da Campobasso, da Jelsi, da Agnone, da Cerro al Volturno... era rappresentato tutto il Molise.
Sono intervenuti il mondo del terzo settore, rappresentato dall'avv. Elisabetta Macari, vice presidente dei ANTEAS Molise e portavoce del forum del 3° Settore del Molise, il mondo della formazione rappresentato dalla dott.ssa Emilia Petrollini, il mondo del volontariato rappresentato dalla dott.ssa Gabriella Vizzarri, che ha proposto la solidarietà come chiave ermeneutica per il raggiungimento di una vera giustizia sociale, c'era l'Ordine dei Medici rappresentato dalle dott.sse Michela Musacchio e Maria Durante e poi c'erano l'avv. Antonio Jose Sciulli della CPO di Isernia, non vedente che ha dato lettura di una relazione da testo in braille, c'era l'avv. Giovanna Cacchione della CPO di Larino, c'era l'Assessore alle Politiche Sociali di Isernia Leda Ruggiero e la sua omologa di Agnone Enrica Sciullo che ha rimarcato la necessità della formazione di una comunità resiliente in cui ciascuno possa prendersi cura degli altri e in cui la parola d'ordine sia dignità, e poi ancora la responsabile dello SPRAR di Gambatesa accompagnata da operatori e beneficiari la dott.ssa Vittoriana Poletti.
Un pomeriggio a più voci, ma "sinfonico", allietato dalla musica di Sobrino Coppetelli e Roberto Carlomagno, in cui dalla voce di tutti, con le diverse esperienze e i diversi modi di approcciare la realtà è emersa l'esigenza di una ricomprensione della donna che non ha bisogno di essere ricordata né celebrata, ma semplicemente riconosciuta per quello che è, nella sua dignità e in quella parità che non può più essere uno slogan ma ha bisogno di mutarsi in concretezza.
A conclusione della giornata poi, l'abbraccio a Mariangela Iorio, nel ricordo commosso della presidente Di Burra, e alla sua famiglia a cui la stessa ha consegnato una targa, segno di un affetto grande e di un ricordo che resterà.
