Tartufo: Tartaglione (Fi), gravissimo escludere Molise da ddl; Federico (M5S): Nessuna esclusione

10.03.2022

... eppure stanno nella stessa Camera...

"Il tartufo è una grande eccellenza del Molise, fortemente legata al territorio e ormai sempre più conosciuta e apprezzata in Italia e nel mondo. Credo quindi sia al di fuori dalla realtà e da ogni logica la scelta di tutelare solamente le specie umbre e piemontesi. Un errore gravissimo e a cui va posto immediatamente rimedio".

Così l'onorevole Annaelsa Tartaglione, vice capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, in merito alla decisione di inserire nel testo del nuovo ddl sul tartufo, attualmente in discussione in Commissione Agricoltura al Senato, solo la salvaguardia del prodotto presente in Piemonte ed Umbria.
"Forza Italia - aggiunge - si oppone senza riserve e chiederemo al ministro di intervenire su questa inutile, dannosa e controproducente discriminazione. Sono stati proprio i piccoli territori come il Molise, negli ultimi decenni, a compiere in realtà gli sforzi maggiori per la crescita del settore, non solo commerciale ma anche culturale e in materia di promozione, ricerca e innovazione. Sforzi - conclude Tartaglione - che vanno assolutamente incoraggiati e sostenuti e di certo non ostacolati e mortificati".

Alle parole della Tartaglione fanno da contraltare, in una sorta di botta e risposta quelle di Antonio Federico (M5S), che nega l'esclusione del Molise.

"Vorrei rassicurare i raccoglitori e i produttori molisani di tartufi: in Senato al vaglio non c'è alcuna proposta che intende escludere il Molise dalla tutela del tartufo che è e resta patrimonio dell'economia regionale".
Ha scritto Federico intervenendo sul disegno di legge di iniziativa parlamentare al momento in discussione in commissione Agricoltura al Senato.
"Il ddl - spiega il deputato molisano - disciplina, tra le varie attività, la cerca, la raccolta e la coltivazione. L'articolo 6, per questo, prevede un elenco delle specie e delle varietà tartuficole che possono essere raccolte e destinate al consumo nel territorio nazionale. Nell'elenco, si legge, figurano anche il 'Tuber magnatum Pico, detto volgarmente tartufo bianco pregiato (o anche tartufo bianco del Piemonte o di Alba e tartufo banco di Acqualagna)' e 'il Tuber melanosporum Vitt., detto volgarmente tartufo nero pregiato (o anche tartufo nero di Norcia o di Spoleto)'.
Questo, però, non vuol dire che sono sottoposti a tutela i soli tartufi del Piemonte o dell'Umbria, perché la tipologia del tuber magnatum, ad esempio, è presente anche in Molise.
Per superare questa ambiguità, infatti, basterebbe avere un marchio identificativo del tartufo molisano. E questo potrà avvenire quando il Consiglio regionale approverà la proposta di legge che ha come relatore il consigliere del Movimento 5 Stelle, Vittorio Nola. La proposta, tra le altre cose, istituisce appunto un marchio di identità per i tartufi raccolti sul territorio regionale e ha già avuto l'ok in Commissione. Ora, quindi, l'auspicio è che arrivi subito in Aula per essere discussa e varata.
Detto ciò, aggiungo un altro particolare: ai fini del disegno di legge in discussione in Senato è molto probabile che i nomi di Alba e Norcia presto spariranno, perché non riconosciuti dall'Unione europea come denominazione d'origine in quanto privi dei relativi disciplinari.
Insomma - termina Antonio Federico - il tartufo molisano resta tutelato anche nella proposta al vaglio, quindi ritengo semplicemente infondate, se non inutili, le polemiche di queste ore sul tema".

Come dire... anche "stasera si recita a soggetto"!

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