Te lo racconto io il Molise. Una prima serata di grande successo per "Il Villaggio della Cultura"

19.08.2022

La Caserma "G. Pepe" e la sua storia al centro di un grande evento che si fa ambasciatore nel mondo delle bellezze del Molise, con le sue tradizioni e la sua cultura 

di Paolo Scarabeo

Un grande evento per una grande location e viceversa... una grande location per un evento eccezionale quale è stata la prima delle 4 serate promosse dall'Associazione Culturale "Il Villaggio della Cultura" che si è celebrata ieri sera, 18 agosto, nel cortile della Caserma "G. Pepe" di Campobasso, dove ha Sede il Comando Militare dell'Esercito di Abruzzo Molise... magistralmente diretta da Marìca Mastropaolo e Silvio Giorgio e presentata da Silvana Di Toro.

Il tema generale che ha fatto da sottofondo alla serata, arricchito dall'intervento degli ospiti è stato "I frutti... di una Terra chiamata Molise"  e si è parlato di musica, parole, cereali, olio, vino, latte... del Molise e della sua immensa ricchezza... e della sua superba ma semplice bellezza.

Location prestigiosa, musica di alto livello, ospiti eccezionali... una ottima organizzazione e il pubblico delle grandi occasioni hanno fatto da cornice alla bellissima prima serata di TE LO RACCONTO IO IL MOLISE... un format che rientra nel più grande contesto del progetto che da diverse settimane sta riguardando diversi comuni del Molise e che vanno sotto il nome di "Una terra chiamata Molise".

A fare gli onori di casa il Capo Ufficio Affari Territoriali e Presidiari Molise Ten. Col. Nicola Piscicelli, cui ha fatto seguito il saluto del sindaco di Campobasso Roberto Gravina; ad accompagnare la serata, il cantautore Giorgio Prigioniero che con la sua musica ed i suoi testi ha emozionato tutti i presenti.

A dar lustro e contenuto, poi, ad una serata che si è rivelata semplicemente straordinaria, tanto da saper trattenere un nutrito pubblico e affascinarne l'interesse per tutta la durata dell'evento, alcuni personaggi che possono essere enumerati tra le "eccellenze" della nostra terra: il Narratore Ambulante Pierluigi Giorgio, il Molinaro Dionisio Cofelice, l'Erborista Ivonne Vergara, il chimico Sebastiano Di Maria e il pastore (di mucche e di pecore, come simpaticamente si è definito) Mario Borraro che oltre all'avvincente racconto della vita che lo ha portato dall'essere bancario e divenire pastore tra le montagne del nostro Molise, ha voluto deliziare i presenti con un saggio della sua zampogna, trasferendoli plasticamente come d'incanto nel vissuto arcano e affascinante dei pastori delle nostre terre.  

Una serata accolta benissimo dal nutrito pubblico presente che non ha esitato ad esternare anche sui social il proprio apprezzamento: "La splendida serata di ieri sera, - ha scritto ad esempio Michele Villani - nell'incomparabile cornice del nostro "sconosciuto" distretto militare, ha candidato ufficialmente Marìca Mastropaolo e Silvio Giorgio, ambasciatori di un Molise che finalmente ESISTE, e rivolge ai tanti giovani ancora pronti a lasciarlo, l'appello a non demordere e restare con fiducia, verso una Regione destinata solo a crescere e diventare quell' "america" che ha visto tanti di noi, me compreso, emigrare e cercare altrove quel domani che non sappiamo di possedere ed aver coltivato sotto i nostri occhi. Ce lo hanno confermato l'ineguagliabile Pierluigi Giorgio (per quanti non lo hanno visto, da non perdere il suo capolavoro MOULIN, ecc.), la straordinaria testimonianza dell'ex bancario Mario Borraro, e l'entusiasmante racconto della cilena Ivonne Vergara, che non ha saputo resistere alle attrattive ed al richiamo delle nostre ricchezze naturali". 

Un commento che sintetizza appieno quello che ieri sera è andato in scena nel cortile della Caserma Pepe allestito per l'occasione. Un commento che racconta l'amore dei Molisani per il Molise e il fascino con cui questa terra, nonostante tanti limiti, sa essere irresistibile... un amore che ha trovato una forma altissima nelle parole di Pierluigi Giorgio, che riportiamo di seguito:

Nel tempo ho compreso che non esiste solo il "mal d'Africa" ma, prepotente più che mai, anche il "mal di Molise", il desiderio, cioè, una volta lontani, di ritornarci... 

Prima di tornare in questa terra, ho fatto alcune considerazioni, ma non avevo previsto che sarei rimasto totalmente indifeso nei confronti di un virus: quello del verde, delle colline e dei monti, dei borghi, dei tratturi, delle tradizioni ancestrali... E dopo anni che mancavo, mi son fatto invadere dalla forza di questo nuovo morbo senza opporre alcuna resistenza; e più mi contagiava, più ero felice... Il Molise non ha Lago di Garda, penisola sorrentina, Dolomiti... È considerevolmente piccola questa terra, ma è come uno scrigno che si scopre man mano, incastonato in un contesto dalla sorprendente varietà paesistica, con strade non ad alta velocità. Ma il segreto è proprio nella lentezza, nei ritmi pacati della gente, nella generosa, accogliente familiarità, in una cucina semplice fatta anche di una miriade di erbe spontanee e frutti naturali. L'ho percorsa spesso a piedi, ho dormito a volte sotto un tetto di stelle e poi... e poi mi son mescolato con quel mosaico variegato di dialetti e svariate tradizioni, di storie davanti a un camino o semplicemente in natura.

La gente... Sì, la cosiddetta gente "du' Mulise"!

Qualcuno, in questo posto di boschi, cascate, siti archeologici e quant'altro, mi ha voluto donare una t-shirt con un cuore proprio al centro del petto e un logo che recita: "Il Molise NON esiste". È diventata ormai la mia seconda pelle e "l'essere", l'esistenza inconfutabile di questa terra un po' schiva, genuina e appassionata, mi è entrata dentro a poco a poco come un bene inevitabile! Il cuore... È la forza motrice che guida da sempre la vita del popolo di qui questo cuore, questa passione, fra discrezione e orgoglio; è ciò che mettono in tutto quel che fanno, che sentono e vivono: è l'aspetto incantato di questi luoghi che prima o poi ti seduce e conquista: il paesaggio che si attraversa irradia passione; la disponibilità della gente, la sensualità dell'alito profumato di vento ti comunica questa passione, magari sdraiati su soli pochi metri di aia davanti ad una casa di campagna o scambiando quattro chiacchiere in serenità con un contadino, un pastore e tra le mani un pezzo del suo formaggio e il bicchiere di vino... Mi è capitato, lungo questo viaggio di intense emozioni, d'imbattermi in luoghi seducenti e insospettate vicende di transumanze, pittori eremiti e tanto altro ancora, dove quel che balza all'occhio si può riassumere in poche parole: dignità, conservazione, disponibilità, empatia... Mi sono confrontato con gente umile e con chi ha deciso di restare; spesso, sempre più spesso, in masserie con giusto il necessario o in piccole botteghe artigiane -quelle che ho prediletto!- ... ah, si, e poi l'accoglienza, il benvenuto e il sorriso!... Quel lato di serena umanità che si è smarrito, lì dove altrove c'è accumulo, ma di rimando ansia, insoddisfazione costante...

Io ho avuto anche da chi non ha tanto e nello specchio in cui mi son riflesso, nei loro occhi, ho ritrovato anche il mio di sorriso». 

L'appuntamento è per le prossime tre serate con Te lo racconto io il Molise: giovedì 25 agosto, sabato 3 settembre e, per finire, giovedì 8 settembre... ancora nel Cortile della Caserma "G. Pepe" a Campobasso, ancora alle ore 19.00.

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