Teatro al femminile: “Frammenti d'amore” di Maria Carmela Mugnano, dedicato a Joanna Bonger Van Gogh, al sito archeologico di Santa Maria a Monte
di Maria Carmela Mugnano (autrice)
In estate arte e cultura, in tutte le loro declinazioni, prendono il volo dai luoghi tradizionalmente votati ad accoglierle, e atterrano nelle piazze di borghi e città, nel battito lento o accelerato degli spazi di incontro e di realtà quotidiana, un grande "teatro" popolare in cui gli eventi si fanno momenti di vita, eliminando distanze di ogni genere.
Ci sono, poi, quei luoghi in cui questo battito si allaccia visibilmente ai secoli che li hanno animati, "teatri di pietra" e siti archeologici dove, nell'abbraccio di antiche vestigia, si crea un afflato che diventa "il ponte" fra epoche e mondi lontani. E, ad ascoltare bene, ci arriva l'eco delle culture che esse hanno assorbito e di cui magicamente entra a far parte anche il nostro tempo, la nostra cultura.
È lo scenario e l'atmosfera che hanno circondato la rappresentazione di "Frammenti d'amore", il mio testo teatrale dedicato a una grande donna, Joanna Bonger Van Gogh, e portato splendidamente in scena dalla Compagnia Krios Teatro il 18 luglio scorso a La Rocca, sito archeologico di Santa Maria a Monte (Pi), con la regia di Luisiana Tognarini.
Dobbiamo a Joanna, moglie di Theo e cognata di Vincent Van Gogh, e alla grande fiducia, determinazione, sensibilità, con le quali è riuscita a salvare e a valorizzare l'immenso patrimonio artistico lasciato in eredità dal grande pittore, se oggi possiamo ammirare i suoi capolavori che, grazie a lei, sono di fatto diventati patrimonio di tutti.
Il testo è uno spaccato di vita interiore e affettiva di Vincent attraverso il rapporto con la prostituta Sien tolta dalla strada, con la quale pensa di realizzare il suo grande desiderio di una vita famigliare, e il successivo ricovero nell'ospedale di Arles dove incontra il medico Felix Rey che ben ne comprende l'anima.
Emerge la figura di Theo, il fratello mercante d'arte che resterà sempre al suo fianco supportandolo economicamente, il primo a intuire la genialità dei suoi quadri, pur non riuscendo a venderli perché ritenuti troppo "diversi" dalle correnti accreditate in quegli anni. Il profondo affetto tra i due, che non arretra neanche davanti ai crescenti accessi di follia di Vincent, segnano profondamente i loro ultimi anni : Theo morirà sei mesi dopo il fratello, lasciando al mondo suo figlio, un bambino di un anno che erediterà il nome dello zio e tutti i suoi capolavori.
Ma soprattutto Theo affida alla moglie, Joanna Bonger, la missione di far conoscere al mondo il genio di Van Gogh. Missione che da lei verrà portata a termine in maniera grandiosa, risultando l'artefice vera ed effettiva della fortuna post mortem del pittore.
Joanna aveva compreso il grande fuoco interiore di Vincent, che aveva un solo scopo nella vita : dipingere quadri su quadri che sembravano realizzati con quei "frammenti d'amore", i cocci delle sue esperienze affettive, che, dall'anima, andavano a colpire direttamente le tele e a depositarsi su di esse. E le pagine del testo non possono che rimarcare tutte la grande solitudine di un uomo davanti all' incomprensione e all'emarginazione della società e dei critici del suo tempo.
Joanna sarà quindi l'unica donna che, sia pure indirettamente e a posteriori, manifesterà per il cognato una grande ammirazione e affetto che, di diritto, la porrà a scaldarsi accanto a quel fuoco che lui sente di avere dentro di sé.
Ed è la dimensione interiore del grande pittore che è stata posta in risalto dalla Sindaca di Santa Maria a Monte, Manuela Del Grande, che ha tratto dal testo portato in scena importanti riflessioni umane rapportabili al nostro tempo, ai nostri giorni.
L'opera, che ha vinto nel 2018 il "Premio Ipazia alla nuova drammaturgia" a Genova, è stata rappresentata in diverse città : Roma, Barbarano Romano, Massa, Pontedera e altre località toscane, con successo e grande commozione di pubblico, e ci auguriamo possa arrivare al più presto anche nei teatri del Molise.
