Testamento: A Campobasso in difesa della sanità pubblica

28.09.2021

"NO alla salute come fonte di profitto per i privati. Alla manifestazione del 30 settembre i molisani daranno una grande risposta. Riprendiamoci la sanità pubblica".

«Le notizie sulle chiusure di ulteriori reparti e servizi negli ospedali pubblici molisani a causa della carenza di personale rappresentano l'ennesima testimonianza del disegno che, da ben dodici anni, una certa politica continua a portare avanti per il nostro sistema sanitario regionale: la trasformazione della salute da diritto costituzionalmente garantito a fonte di profitto per i privati.

Contro questa situazione, ormai insostenibile, occorre ribellarsi con ancor più determinazione e forza, alla luce anche delle omissioni e ambiguità dell'ultimo piano operativo sanitario (POS) di Toma, bocciato ieri dal Consiglio Regionale. Al netto delle reali motivazioni che hanno portato alla spaccatura della maggioranza che sostiene Toma, certamente non ascrivibili alla nobile volontà di tutelare il diritto alla salute dei molisani, mi auguro che alla manifestazione del prossimo 30 settembre a Campobasso ci sia una grande partecipazione dei cittadini e sono convinta che i molisani daranno una grande risposta». A dichiararlo Rosa Alba Testamento, parlamentare molisana alla Camera dei Deputati.

«In questo momento - prosegue la parlamentare - la carenza di personale rappresenta la criticità più grande per la sanità pubblica molisana, ma di questo Toma e Florenzano sembra non se ne siano accorti visto che l'Azienda Sanitaria Regionale nel prossimo triennio ha previsto che più di un terzo delle assunzioni siano destinate a sostituire il personale che andrà in pensione.

A fronte di ciò, si ha la quasi fondata percezione che le esigue unità di personale e la lentezza o il non completamento di alcuni bandi di concorso possano essere utilizzati per accelerare la chiusura di ulteriori servizi e la loro contestuale cessione ai privati convenzionati. Quanto sta accadendo nelle ultime settimane con la chiusura di cardiologia e della chirurgia di emergenza notturna all'ospedale di Termoli, la riduzione dell'attività di anestesia e rianimazione al "Cardarelli" di Campobasso e le difficoltà che si riscontrano, sempre nel capoluogo, nel reparto di pediatria, sembrano non smentire questo tipo di riflessioni. Peraltro, se sul personale si segue un ragionamento di tipo esclusivamente ragionieristico e finanziario sono veramente inspiegabili il ricorso a professionalità legate a cooperative esterne e i relativi costi che tale decisione comporta.

In questi anni - così conclude - la riduzione del capitale umano è stata giustificata con l'esigenza di rientrare dal debito e far quadrare i conti, ma il risultato ottenuto è stato solo uno: sacrificare il bisogno di cure e assistenza dei cittadini».

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su https://www.facebook.com/QuintaPagina.eu