Turbogas, dopo il via libera del ministro Cingolani, proseguono i lavori

25.06.2021

Sarebbe bello che il ministro Cingolani facesse una passeggiata tra San Vittore del Lazio, Pozzilli, Venafro, Sesto Campano, Presenzano e Sparanise e provasse a spiegarci cosa esattamente intendono a Roma quando parlano di Transizione Ecologica. 

Dopo il "sì" del ministro per la transizione ecologica Cingolani sono ripresi a pié spinto i lavori. Il provvedimento iscritto in Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 giugno può essere opposto entro 60 giorni. La scorsa notte, intanto, sono arrivate le caldaie previste da progetto.

Non sono bastati il parere negativo della ASL, né i dossier di Legambiente, né i movimenti di protesta delle tante Associazioni attive in difesa del territorio. Ancora una volta, questo territorio, nel più scandaloso silenzio della politica locale, subisce decisioni imposte dall'alto... asservite a conti correnti a tanti zeri...

Il progetto di Edison S.p.a. in collaborazione con Ansaldo Energia prevede l'installazione, nel territorio del Comune di Presenzano (CE), di una centrale termoelettrica costituita da due moduli a ciclo combinato della potenzialità nominale complessiva di circa 810 MW, risultante da due turbine a gas della potenzialità di circa 280 MW, due caldaie a recupero, a circolazione naturale, una turbina a vapore della potenza di circa 270 MW e un sistema di raffreddamento costituito da un condensatore ad aria. 

Il tutto, in un territorio già selvaggiamente abusato da inceneritoti e cementifici... presenti nell'arco di pochissimi kilometri tra San Vittore del Lazio, Pozzilli, Sesto Campano, Venafro, Presenzano (che registra già la presenza della centrale idroelettrica) e Sparanise.

La stima della producibilità energetica riporta una produzione annuale di energia elettrica pari a 6.287 GWh, equivalente a 8.160 ore all'anno, e di un rendimento netto del 60,8% secondo previsioni legate a un'attività continua dell'impianto all'intera potenza nominale. L'impianto sarà provvisto di un sistema catalitico (SCR) per l'abbattimento delle emissioni di NOx (ossidi di azoto).

La realizzazione dell'impianto termoelettrico a turbogas di Presenzano si inserisce all'interno del percorso di transizione energetica così come descritto all'interno del PNIEC, secondo cui, a fronte della dismissione al 2025 delle centrali termoelettriche alimentate a carbone (per una diminuzione complessiva di capacità di circa 7˙900 MW) si dovrà predisporre la costruzione di nuovi impianti (ed infrastrutture connesse) alimentati a gas fossile, con la funzione di sopperire a tale perdita ed assicurare così la stabilità economica al Paese.

Contestualmente a queste operazioni, è stata predisposta l'introduzione del Capacity Market che, attraverso una remunerazione economica aggiuntiva, mira ad agevolare e rendere più competitive sul mercato le centrali programmabili, ovvero quelle termoelettriche alimentate a gas metano.

Come ampiamente dimostrato attraverso il dossier "La decarbonizzazione in Italia non passa per il gas", pubblicato da Legambiente lo scorso 6 ottobre 2020, per affrontare la transizione energetica non è necessaria nessuna realizzazione di nuove centrali a gas, neanche per rispondere alle esigenze di sicurezza e flessibilità della rete.

Per sopperire alla chiusura delle centrali a carbone prevista per il 2025, invece di nuove centrali a gas, basterebbe portare le attuali ore di funzionamento degli impianti italiani già esistenti da 3200 a 4000.

Tale dato, si scontra con la previsione di Edison di far lavorare la centrale di Presenzano 8160 ore/anno in esercizio continuo che risulterebbe, ad oggi, un unicum nell'esperienza italiana e in forte contraddizione con il dato medio per le centrali a gas.

Inoltre, un esercizio continuo non darebbe la possibilità ad Edison di accedere al Capacity Market che richiede un esercizio discontinuo delle centrali, proprio per rispondere alle esigenze di eventuali necessità della rete.

Inoltre, se alle centrali esistenti, si aggiunge la molto probabile entrata in funzione degli impianti attualmente a carbone per cui è prevista la riconversione a gas entro il 2025, le ore di funzionamento si ridurrebbero ulteriormente.

Alle considerazioni di carattere energetico si aggiungono quelle di carattere climatico, ricordando come sostituire l'uso del carbone con nuove centrali a gas non rappresenti una svolta nella lotta al cambiamento climatico. Anzi, la chiusura delle centrali a carbone e la conseguente riduzione di gas climalteranti rischia di essere vanificata da uno sviluppo di nuove centrali a gas metano, che ha un forzante radiativo (effetto serra) di gran lunga maggiore di quello dell'anidride carbonica (circa 72 volte maggiore nei primi 20 anni dall'emissione).

Per queste ragioni, l'impianto a turbogas di Presenzano risulta ad oggi inutile dal punto di vista energetico e fortemente negativo dal punto di vista climatico.

Ma tutto questo non è bastato a chi dovrebbe guidare il Paese in un vero processo di Transizione ecologica per di "no" all'ennesimo eco-mostro!

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