“Tutto è connesso”

26.10.2021

di Egidio Cappello

Papa Francesco ha utilizzato questa espressione più di una volta, e in occasioni diverse. È senza dubbio il logo del suo pensiero. Tutto è connesso, egli dice: l'aria, la terra, i mari, i popoli, le opere, i pensieri, il passato, il futuro, sono tutte pagine di uno stesso libro ed espressioni di un unico racconto. La divisione fisica dei continenti, la diversità del colore della pelle delle comunità umane, la specificità delle risorse dei territori, la politica dei governi che si sono succeduti nella guida dei singoli stati, sono fattori di indubbia diversificazione e possono indurre ad interpretazioni non collegabili e non unitarie. 

La storia che abbiamo imparato e che è scritta nei manuali, è l'apoteosi della particolarità, della diversità e della opposizione. Il suo elemento caratterizzante è senza dubbio la guerra di offesa. Se ne contano infinite, tutte fatte in nome di congetture della parzialità, in nome di ideologie del potere e della oppressione, in nome di prepotenze di ogni genere. Guerre tra popoli diversi ma anche guerre tra componenti della stessa comunità e della stessa famiglia. Quanto sangue ha reso vermiglia l'acqua dei mari e dei fiumi, e quanto sangue ha modificato il colore della terra, delle pianure, delle colline e dei monti. Di fronte a tale cammino brutale e inumano si è levata, nella storia, la voce dei servitori del bene, dei protagonisti della pace, della giustizia e della fratellanza universale. 

Possiamo dire che la storia ha conosciuto costantemente la dicotomia tra due gruppi: il gruppo della luce che unisce, della luce che riscalda e promuove, della luce che illumina i pensieri e i cuori e di contro, il gruppo delle tenebre che oscurano e separano, che uccidono il dialogo e le relazioni, che allontanano, separano e creano particolarismi, egoismi e ostilità di ogni genere. Tra i servitori del bene, come abbiamo detto, c'è Papa Francesco che va gridando oggi, al mondo, l'apparenza e quindi la superficialità delle cose che divergono, perciò bugiarde e contrarie alle leggi cosmiche. Egli difende l'idea che tutto è connesso, tutto è unito da una originaria relazione assicurata dalla volontà del creatore di tutte le cose, che imprime al mondo un cammino continuo ed unitario. Dalla originaria relazione derivano le qualità delle scienze e delle opere dell'uomo. Deriva che la politica possiede le medesime finalità in ogni angolo del mondo, che l'economia ha le proprie leggi e non dipende dai voleri di gruppi o di consorterie, che la vita è lo stesso valore per tutti, che la sofferenza e il dolore creano medesime ferite in tutto il mondo, che l'edificazione del futuro è lo stesso capitolo per tutti gli uomini. 

Tutto è connesso. A monte delle diversificazioni, a monte delle vie che divergono, a monte delle interpretazioni, delle ideologie, delle filosofie, delle religioni, delle politiche, a monte di qualsiasi cosa che tende ad allontanarsi dal centro aggregante, esiste una relazione fondamentale, una originaria connessione di tutte le cose. Ma non una connessione affidata al caso bensì la connessione che deriva dall'avere, tutte le cose, un'unica origine e dal cercare la realizzazione di un'unica destinazione. La diversità delle cose visibili rinvia ad una unitarietà invisibile di tutte le parti. Occorre guadagnare lo spessore di tale originaria connessione per farne strumento dei nostri pensieri, dei nostri affetti, dei nostri sentimenti, dei nostri propositi in ogni campo del vivere civile. Occorre guadagnare l'idea della esistenza di una natura umana, che ha una legge fondamentale, la tendenza al bene che prende corpo nella ricerca della unità e della relazione. 

La natura umana ha ed è qualcosa di straordinario: Dio ha voluto che fosse simile alla propria natura. Se Dio è autore di un progetto d'amore universale, anche l'uomo è autore dello stesso progetto d'amore. Se Dio ha un linguaggio divino, anche l'uomo ha lo stesso linguaggio divino. La natura umana è la dimensione terrena della natura di Dio. L'esistenza della natura umana, oggettiva e universale, rinvia alla ragione umana, lo stesso oggettiva e universale. Dio donando all'uomo i fondamenti della propria ragione divina, ha fornito all'uomo la possibilità di cogliere la verità tutta intera. La ragione è strumento di aggregazione e di unione delle conoscenze e razionale è aggettivo che identifica quanto crea e promuove unità e relazione. Credo proprio che il Papa ci inviti a leggere la storia come un itinerarium ad unum e questo è possibile attraverso la convergenza di tutte le facoltà intellettive e ci sproni a preparare il futuro attraverso un'ottica unificante, sola idonea a cancellare congetture di separazione e guardare alla relazione come l'aspetto più qualificante della vita umana. 

Tutto è connesso. E' una provocazione quella di pensare di essere protagonisti di un cammino, di un unico cammino che coinvolge l'intera storia umana. Un'unica politica, un'unica economia, un'unica lingua, un'unica tensione culturale ed etica, un'unica religione, e tante persone, infinite, libere, tutte con diritto alla parola, con diritto alla sconfitta e alla vittoria, con diritto al dialogo, alla cultura e ai sentimenti più puri.       

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