Ucraina. Una tegola sull'accoglienza?

18.03.2022

La preoccupazione espressa su Facebook dalla Sindaca di Pozzilli, Stefania Passarelli: "Chi accoglie profughi in casa va sostenuto"

E' in bilico una pesante tegola sull'onda di grande disponibilità che in tanti stanno dando per accogliere profughi ucraini. Da settimane, ormai, il fenomeno è quanto mai vivo e richiede grande attenzione e disponibilità... ad far suonare l'allarme è la Sindaca di Pozzilli, Stefania Passarelli con un post sulla sua pagina Facebook.

"Ieri mattina - ha scritto - ho partecipato al tavolo in Prefettura a Isernia per l'emergenza Ucraina. Dalla discussione è emerso che la Prefettura si potrà far carico di tutti i costi solo se i rifugiati passeranno tramite i CAS (centri di accoglienza).

Il rischio è che la grande ondata di solidarietà che sta spingendo tanti italiani ad aprire le porte delle loro case agli ucraini in fuga possa presto infrangersi sui bilanci familiari già provati dagli aumenti delle bollette e dei generi di prima necessità. Il che farebbe collassare un sistema di accoglienza.

Chi accoglie in casa profughi ucraini va sostenuto. Se le tante famiglie che hanno dato disponibilità dovessero tirarsi indietro, un flusso di migliaia di persone si riverserebbe su strutture pubbliche che in questo momento non abbiamo e non sarebbero idonee ad ospitarli per mancata manutenzione o arredi.

Ho pertanto chiesto a S.E. il Prefetto di sapere se i proprietari di case, che hanno messo a disposizione l'immobile, possono in qualche modo conferirlo nella gestione dei CAS ai fini delle spese da sostenere e se i comuni possono partecipare alle spese (purché autorizzati con un capitolo di bilancio ad hoc e parere della Corte dei Conti).

Pozzilli è pronta ad ospitare 5 persone di cui 3 già munite di passaporto e tesserino sanitario rilasciato dall'Asl dell'Emilia Romagna. Sono mamme con bambini e sono arrivate a Bologna, ospiti di una famiglia di Pozzilli. A Pozzilli abbiamo già cittadini Ucraini che parlano la lingua e che ci aiuteranno in questo doloroso passaggio di transizione. Speriamo che lo Stato ci metta in condizione di aiutare chi ospita i profughi".

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