Un sacerdote che amava il volley

13.07.2023

di Antonio Fatica

Sic transit gloria mundi... Vale a dire "come sono effimere le cose o le glorie del mondo". Una bella citazione latina tratta dal De Imitatione Christi. Chissà quante volte l'avrà pronunciata don Mimì (Domenincantonio) Fazioli nelle sue omelie ma non poteva immaginare che sarebbe toccato pure a lui sperimentarla in termini sportivi. Eh già, perché ai più, il suo miracolo sportivo dopo tanti anni era finito nel dimenticatoio. Ma gli appassionati del volley e tra questi io ed il valido collega Giuseppe Villani, sanno bene cosa accadde nel 1982 ai giochi della Gioventù a Roma.

Ci fu l'affermazione della scuola media "Valente" di Pescolanciano che contro ogni pronostico si laureò campione d'Italia femminile; titolo sfiorato l'anno precedente. Le ragazze furono guidate magistralmente dall'allora 36enne sacerdote don Mimì...

La conquista di quel titolo fece scalpore. Ampio risalto sui giornali, Gazzetta dello Sport compresa. Tutti si chiesero come avesse fatto un paesino di appena 1400 abitanti e con soli 34 studenti alle medie a raggiungere e tagliare un traguardo così prestigioso. Nessuno sapeva (ma a Pescolanciano certamente) che dietro c'era la mano del parroco il quale aveva portato l'amore per questo sport. "Mi aspettavano alla fine della messa e con il pallone sotto il braccio e in strada" ebbe a dichiarare.

Quella bella disciplina sportiva l'aveva appresa ed amata nel seminario di Trivento e poi in quello di Chieti. Nelle stradine e nelle piazze ovunque si giocava in paese. Dopo le ore di religione (ma don Mimì aveva anche le lauree in pedagogia e psicologia) c'era la preparazione in palestra dove si affinavano gli schemi. Occhio lungo e preparazione avevano permesso al bravo sacerdote di intuire le potenzialità delle piccole atlete che era riuscito a plasmare e modellare. E i risultati arrivarono.

In quel raggruppamento romano la rappresentativa molisana sconfisse: Lazio, Marche e Liguria. A lui devono fama e gloria soprattutto due elementi di quella covata: Cinzia e Margarita Caldararo che hanno calcato anche parquet di serie A2. Completavano il sestetto nella capitale: Maria Teresa e Beata Notaro (capitana); Gianna Petrecca; Angela Forti; Luciana Pettine; Maria Cristina Caldararo e Antonella Padula.

L'amore per la pallavolo in paese continuò anche dopo quel brillante risultato di Roma. Arrivò un campionato di A2 (dopo la fusione con Le Chat Isernia) e due di serie B. Insomma il volley grazie alla lungimiranza e alla passione di don Mimì ebbe una vita lunga e costellata di successi. Un amore che si interruppe nel 1999 quando fu trasferito a Trivento, in curia. Pescolanciano, suo amato paese insieme a Frosolone dove riposerà per sempre, non ha dimenticato quel sacerdote colto, preparato, studioso, umile e così amante dello sport e che attraverso la pallavolo ha cambiato e resa più bella ed emozionante la vita a tante ragazze. Genitori compresi.  

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su Facebook o unendoti al nostro gruppo WhatsApp e visita il nostro canale Youtube