Una mattinata da ricordare: Monsignor Spina incontra gli studenti del “Savoia Benincasa” di Ancona

30.05.2025

di Paolo Scarabeo

Una di quelle mattinate che lasciano il segno. Non solo tra le pagine di un diario scolastico, ma nel cuore e nella mente di chi c'era. Ieri, all'Istituto di Istruzione Superiore "Savoia Benincasa" di Ancona, si è vissuto un incontro fuori dall'ordinario: ospite d'eccezione Monsignor Angelo Spina, arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo.

Ad accoglierlo, con l'eleganza istituzionale che non manca mai alle grandi occasioni, la Dirigente Scolastica, dottoressa Maria Alessandra Bertini: «Siamo onorati di avere con noi, questa mattina, Mons. Spina», ha detto in apertura, tracciando subito le coordinate della giornata. «Questa visita si muove lungo due direttrici: da un lato, l'adesione al Festival del Pensiero Plurale, curato dal professor Antonio Lucarini - che ringrazio per la sua presenza -  nel quale i nostri studenti hanno presentato il valore dell'alterità attraverso il Debate Filosofico e, dall'altro, il valore del Giubileo, letto attraverso la testimonianza e la bellezza dell'elemento simbolico del nostro territorio, la Cattedrale di San Ciriaco. Due dimensioni apparentemente lontane, ma profondamente intrecciate: riflessione filosofica e riflessiva e cammino spirituale. Il pensiero che indaga il senso dell'uomo e dell'esistenza, e il pellegrinaggio che ne accompagna il viaggio esistenziale per la riscoperta di valori coessenziali all'essere umano, primi fra tutti il rispetto, la reciprocità e l'imprescindibilità del dialogo».

Con parole semplici ma dense, Monsignor Spina ha raccolto e rilanciato il messaggio: un invito potente alla pace, rivolto ai tanti studenti presenti, attenti, coinvolti. Ha parlato della guerra, sì. Di quella in Ucraina, della tragedia a Gaza. Ma non con freddezza analitica: con la forza di chi sente, di chi vede, di chi non si rassegna. «Bambini che muoiono. Famiglie ridotte alla fame. Persone che sfidano la morte per un po' di brodo nella ciotola. Questo non è umano», ha detto con voce ferma, tra sguardi commossi e silenzi carichi di domande.

Poi Ancona. La sua Ancona, città che è "via della pace", ponte naturale e spirituale tra i popoli. Ha raccontato la storia del Duomo, quella di San Ciriaco e il legame profondo che lo lega agli anconetani, e lo ha fatto sfogliando con i ragazzi una guida interattiva da lui stesso curata: un modo moderno e vivo di trasmettere il passato e tramandare le sua storie.

E la bellezza. «Sarà la bellezza a salvare il mondo», ha ricordato, citando Dostoevskij, aprendo una finestra sull'essenziale che spesso dimentichiamo. Una bellezza che è verità, autenticità, libertà. Una Bellezza che non è armarsi e combattersi, ma amarsi e dialogare.

E in questo solco si è inserito il dialogo con gli studenti: domande sul rapporto tra Scienza e Fede, riflessioni sull'Intelligenza Artificiale e le sue implicazioni etiche, la ricerca del senso profondo della speranza. Senza filtri, senza censure. Un confronto autentico, come autentici erano i volti dei ragazzi, colpiti, coinvolti, partecipi.

Alla fine, un dono simbolico ma potente: maschere. Realizzate dagli alunni durante l'anno con i loro docenti di religione, e donate al Vescovo come simbolo del percorso fatto e un 'racconto'.

E Monsignor Spina ha colto al volo il significato: «Incontrerete molte maschere e pochi volti», ha detto con voce dolce ma ferma, citando Pirandello. «Viviamo nell'epoca dell'apparire: anche in un semplice selfie, cerchiamo la posa giusta. Ma la vera bellezza è l'autenticità. È lì che abita la speranza».

Un'ora, forse due. Ma il tempo, in certe occasioni, perde valore. Resta invece la traccia: profonda, luminosa, come una pagina da conservare. Di quelle che, sfogliandole anni dopo, ci ricordano chi siamo stati. E magari, chi vogliamo essere.

"Oggi abbiamo voluto consegnare al nostro Arcivescovo - ha detto la professoressa Tiziana Nicastro - un segno concreto del lavoro svolto insieme durante quest'anno scolastico in alcune classi. In modo particolare, abbiamo raccolto e donato alcune storie di vita, che io amo chiamare Flash: frammenti di quella che è, a tutti gli effetti, una storia sacra - la storia personale di ciascun ragazzo.

Si tratta di racconti autentici, vissuti nella quotidianità. C'è chi ha condiviso il dolore per la perdita di un caro amico a seguito di un incidente, chi ha narrato le difficoltà legate alla propria situazione familiare, affrontate anche con un percorso di psicoterapia per gestire gli attacchi di panico. Qualcuno ha parlato della propria fragilità fisica, di cosa significhi convivere ogni giorno con una condizione di salute complessa. C'è stato anche chi ha raccontato un incidente e di come, come classe, ci siamo presi cura della sua situazione, condividendo un cammino di sostegno e vicinanza.

Sono piccoli flash di vita, ma profondi: testimonianze di un incontro personale con il dolore, con la fatica, ma anche - mi permetto di aggiungere - con l'essenziale. Perché proprio attraverso queste esperienze, questi ragazzi stanno imparando a scoprire l'amore, la solidarietà, e forse anche a incontrare Dio, sebbene non sempre sappiano chiamarlo con questo nome".

"È stata una mattinata davvero speciale, - ha aggiunto uno dei tanti ragazzi presenti -. Avere la possibilità di parlare con il Vescovo non è una cosa che succede tutti i giorni. Dal confronto con i nostri insegnanti di religione stiamo capendo che, anche se abbiamo idee diverse, è importante saperci ascoltare e rispettare. Oggi ho avuto una bella conferma: il modo in cui il Vescovo si è presentato, con simpatia e quel senso di fraternità, e le sue parole così vicine al nostro mondo di giovani - che spesso ci sentiamo poco ascoltati - sono state per me una sorpresa davvero positiva".

«Contribuiamo con il nostro io ad abbattere l'edificio della maschere», è stato il saluto rivolto dalla Dirigente in conclusione dell'incontro. «Siate sempre felici, portate sempre il sorriso che è la bellezza che il mondo si aspetta», è stata invece la consegna di don Angelo ai ragazzi.

©Produzione riservata

Segui la nostra informazione anche su Facebook, Instagram o unendoti al nostro gruppo WhatsApp e visita il nostro canale Youtube