Vaccini. Gli autotrasportatori: «Senza di noi non sarebbero garantiti servizi essenziali»

15.03.2021

Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi la richiesta da parte dell'Ordine dei Giornalisti, di inserire gli iscritti all'albo tra le categorie più esposte al possibile contagio affinché possano godere del diritto di precedenza nel piano vaccinale. Una discussione che ha avuto un seguito a livello nazionale di forte impatto e che ha registrato la reazione dura anche da parte di molti rappresentati dell'Ordine stesso che si sono detti non d'accordo. Enrico Mentana, ad esempio, volto noto della TV e altrettanto nel mondo Social, ha usato parole durissime nel merito: "Mi vergogno - ha scritto sul suo profilo - mentre leggo che c'è chi ha chiesto di inserire i giornalisti tra le categorie con precedenza vaccinale. Ancora gran parte degli anziani deve ricevere la prima dose, il presidente della Repubblica ha atteso il suo turno settanta giorni, e noi dovremmo accodarci alla congrega dei salta file che raccontiamo e denunciamo ogni giorno? Un po' di coerenza, un po' di dignità. O altrimenti chiediamo scusa a Schettino". Parole che non sono passate inosservate e che hanno registrato la replica del Presidente dell'Ordine, Carlo Verna, che le ha definite "un commento da casta", suscitando la reazione del Direttore de La7, che ha consegnato all'ANSA e al suo profilo FB la sua replica: "... Sono a capo di una redazione impegnata a ogni ora di ogni giorno. Ho quotidianamente la responsabilità del lavoro in esterna, sul campo, di decine di giornalisti e delle troupe con cui svolgono il loro servizio. Posso quindi con piena coscienza e cognizione di causa ribadire che mi vergognerei di ogni giornalista che pensasse di passare davanti agli ultrasettantenni, alle persone fragili, e a tante categorie più esposte, dagli operatori della nettezza urbana a quelli dei supermercati, che però non hanno il megafono di ordini professionali".

Ed è proprio una di queste categorie che in queste settimane sta facendo sentire forte la sua voce, sui social con una campagna divenuta ormai virale e soprattutto attraverso la voce del sindacato: "La categoria dei commessi non è stata assolutamente considerata tra quelle che necessitano quanto prima di essere vaccinate. Hanno svolto sino ad oggi con moltissimi sacrifici e ogni giorno il proprio lavoro stando a contatto con tantissime persone, anche nei periodi più bui della pandemia senza mai tirarsi indietro. Ricordiamo infatti, che i supermercati sono tra le attività commerciali che non hanno mai smesso di lavorare perché di fondamentale importanza in quanto forniscono al cittadino beni di prima necessità".

A loro si unisce con fermezza la categoria degli autotrasportatori. Uno di loro parlando con noi ha - giustamente - sottolineato: "Si fa un gran parlare dei vaccini e delle categorie da privilegiare. Stiamo leggendo di tutto, anche di giornalisti giovanissimi vaccinati... Diverse categorie stanno dicendo la loro... e noi? Nessuno considera che se l'Italia finora non ha chiuso del tutto, se gli italiani hanno potuto recarsi nei supermercati a fare la spesa o nelle farmacie a prendere medicine è perché c'è chi, che sia zona gialla, bianca, arancione, rossa, gira con il camion tutto il paese esponendosi a qualunque rischio? E' vero, non abbiamo un ordine professionale che ci difenda, ma abbiamo la dignità di onesti lavoratori che sono in prima linea dal primo momento a garantire ogni tipo di approvvigionamento. Vede, quando Lei concluderà questa intervista, là fuori sarà ancora zona rossa e io sarò ancora lì con il mio camion".

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