Venafro (e Molise), da un cittadino una chiamata alla responsabilità

14.02.2023

La prossima campagna elettorale (sia regionale che comunale) non potrà prescindere da un tema fondamentale: la qualità dell'aria.

E' la forte convinzione di un cittadino che ha inteso rivolgere una "chiamata alla responsabilità" a chi nei prossimi mesi intenderà porsi alla guida della Regione e della città.

L'inquinamento atmosferico del centro urbano - ha scritto - è il problema più grave, tra i tanti, che affliggono Venafro, mettendo a rischio la salute dei cittadini che cronicamente sono esposti a concentrazioni inquinanti troppo elevate, come evidenziato anche dallo studio epidemiologico recentemente presentato alla cittadinanza.

Anche il 2022, come ogni anno, ha mostrato criticità acute rappresentate dai giorni di sforamento del limite giornaliero per il PM10, stabilito in 35 giorni in un anno, in cui si è registrata una concentrazione media giornaliera di polveri superiore a 50 microgrammi/metro cubo come previsto dall'attuale normativa in vigore e criticità altrettanto evidenti, da attenzionare seriamente, per ciò che concerne la media annuale degli inquinanti tipici dell'inquinamento atmosferico quali le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e il biossido di Azoto (NO2).

Il rispetto dei limiti normativi sulla qualità dell'aria è una condizione necessaria di partenza per poter parlare di risanamento dell'ambiente e dell'aria che ci circonda.

Nessuno si improvvisi amministratore e chiunque si candidi assuma il dovere di arrivare pronto a soluzioni efficaci e condivise con le altre amministrazioni e con la cittadinanza.

Le assemblee pubbliche sull'inquinamento non hanno funzionato e non hanno portato a cambi di rotta ed impegni concreti di politica ambientale degli amministratori.

Chi si candida deve avere ben chiaro che l'inquinamento atmosferico è un problema che non si risolve dall'oggi al domani, chi si candida deve essere cosciente di quanto siamo distanti oggi dagli obiettivi da raggiungere nel giro dei prossimi per capire quanto manca, cosa manca e quanto efficaci dovranno essere le azioni e le politiche che obbligatoriamente dovranno essere realizzate per raggiungere obiettivi di qualità dell'aria accettabili.

Per il PM10, ad esempio, nei prossimi anni (entro il 2030 secondo le indicazioni della UE) dovremmo ridurre le concentrazioni cittadine tra il 30% e il 43% e, stando alle tendenze di riduzione registrate negli ultimi 10 anni nelle città più virtuose, potrebbero impiegare mediamente altri 17 anni per raggiungerlo. Arriveremmo al 2040 anziché rispettare l'obiettivo 2030. Forse anche di più considerando le nostre carenze politiche ed organizzative.

ANCORA 20 ANNI DI MAL'ARIA!

La notizia positiva è che si può fare molto, quella che mi preoccupa è la scarsa consapevolezza di cosa fare:

1. Traffico veicolare fuori dal centro urbano: non è più possibile pensare ad una cittadina attraversata dalla principale arteria della Regione

2. ZTL e ZEZ (Zero Emissioni Zone): abbiamo bisogno di polmoni verdi ed aree pedonali.

3. LEZ (Low Emission Zone) anche per il riscaldamento: via il pellet, via le centrali con forte impatto sulle polveri.

4. Trasporto Pubblico

5. Mobilità elettrica ( bici, auto, cargo bike)

6. Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d'uomo

E' una sfida difficile - ha concluso - oltre che un impegno nei confronti di chi a Venafro ha deciso di vivere e far crescere i propri figli, è un dovere morale da assumere nei confronti dei nostri figli a cui non dobbiamo non lasciare una cittadina nelle condizioni in cui è oggi come eredità.

TUTTI INSIEME E NON DIVISI SU QUESTO TEMA!

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