Venafro, gli ingressi alla città vanno cambiati

04.01.2023

L'ennesima tragedia sulle nostre strade. L'ennesima giovane vita strappata. Il grave incidente avvenuto questa mattina all'ingresso di Venafro che è costato la vita ad un carabiniere quarantaseienne che si recava a lavoro a Roma, secondo le notizie diffuse da chi si occupa di cronaca, riaccende le luci su un problema antico e mai risolto purtroppo. Non è nostro compito, né intenzione entrare nel merito delle dinamiche che hanno causato l'impatto frontale, purtroppo mortale, a questo pensano le forze dell'ordine in modo assolutamente più competente e serio, ma una riflessione va fatta, guardando le autovetture: se i due automobilisti fossero stati costretti a percorre quel tratto di strada a velocità controllata, forse staremmo parlando di altro. A tutti probabilmente questa mattina è tornata in mente la tragedia che circa tre anni fa, su quello stesso tratto di strada, costò la vita al giovane venafrano Mario Calderisi. Una serie di curve, per altro nemmeno leggere, al termine di un lunghissimo rettilineo che non sempre viene percorso alla giusta velocità, per di più a ridosso di un bivio, su una strada piena di accessi ad abitazioni e attività commerciali e non molto lontano dal cimitero cittadino.

Qualche mese fa, su un gruppo Facebook che ha per oggetto "Venafro" qualcuno aprì la discussione circa la pericolosità degli accessi alla città. Nel commentare quel post, dicemmo già allora che, a nostro parere, andrebbero realizzate vere e proprie isole di rallentamento in tutte e tre le direzioni, sia venendo da Roma, che da Napoli, che da Isernia. E portavamo come esempio Catelnuovo Parano (FR) dove, in entrata e in uscita sono state istituite isole di rallentamento con dissuasori posti a pochi metri l'uno dall'altro.

Uno dei grandi problemi, forse quello meno dibattuto, che riguardano Venafro e la sua rete stradale, oltre ai mezzi pesanti, infatti, è proprio la velocità con cui troppo spesso ci si avvicina alla città. Mi è capitato a volte di trovarmi sul balcone della casa di mia madre, in estate, la sera tardi... sembra di essere su un circuito di formula 1, con autovetture che arrivano a tutta velocità. Nondimeno sull'altra direttiva, quella in entrata da San Pietro Infine, dove il rettilineo che attraversa Ceppagna è percorso frequentemente ad alta velocità e lì ci sono case, il bivio per Ceppagna, attività commerciali.

Forse sarebbe ora di individuare soluzioni che costringano gli automobilisti a ridurre la velocità, forse non è il caso di aspettare l'ennesima tragedia e poi tutto risolto... fino alla prossima. Una soluzione che costringa gli automobilisti ad una maggiore disciplina a tutela di tutti... di se stessi e delle persone che vivono lungo quei tratti di strada.

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