Venafro, il 118, i soldi, i leoni da tastiera e una gestione folle della Sanità pubblica

12.04.2023

Un appello semplice ma sincero a coloro che aspirano ad amministrare Venafro: "Non chiudetevi nell'orticello, pensate a Venafro. E lo si può fare solo tutti insieme".

di Paolo Scarabeo

Sono giorni ormai che si parla (e sparla) della demedicalizzazione della postazione 118 di Venafro. Noi di QuintaPagina non siamo abituati ad usare parole forti, e chi ci legge lo sa, ma solo un folle poteva pensare di lasciare la postazione di pronta emergenza di un bacino di utenza importante, anche numericamente, come quello di Venafro, senza un medico. E questo dopo che a Venafro è stato chiuso l'ospedale, l'unico della Regione che aveva i conti in ordine, anche a motivo della sua posizione geograficamente strategica di collante fra tre regioni e dopo che a Venafro, che è attraversata da due delle arterie stradali più importanti e trafficate della Regione, si è tolto alche il Pronto Soccorso. Ma queste sono cose già dette e ormai risapute. 

ll Sindaco di Venafro e la sua Giunta hanno pensato di porre rimedio al problema dicendo "paghiamo noi" pur di vedere salvo il servizio: "Abbiamo capito che il problema - ha scritto il Sindaco Ricci - stante la mancanza di medici, è diventato una QUESTIONE DI SOLDI, quelli che mancherebbero per garantire ai medici del 118 un compenso decente per l'attività aggiuntiva. Abbiamo avuto rassicurazioni da Roma e da Campobasso che questo problema sarà risolto a breve. E noi vogliamo anche fidarci. Però, poiché I SOLDI VALGONO MENO DELLA SALUTE, che è un bene primario da tutelare subito sempre e ad ogni costo, e poiché la POLITICA deve assumersi RESPONSABILITÀ anche oltre le proprie competenze (che, come sappiamo, non sono del Comune su questi argomenti), ho comunicato formalmente che il COMUNE di Venafro è pronto a farsi carico della SPESA NECESSARIA per garantire che anche di notte al 118 di Venafro ci sia il MEDICO. Ovviamente, poiché il Comune non è competente in materia e, quindi, non può pagare con risorse di bilancio, il relativo costo sarà sostenuto con le indennità di Sindaco e assessori".

Di qui un parapiglia di dimensioni oceaniche... con tanto di schieramento di leoni da tastiera che pur sapendo benissimo - perché se non lo sanno è un problema serio per Venafro, viste le aspirazioni da qui a un mese - che la colpa non è del Comune di Venafro, né dei suoi Amministratori, hanno iniziato l'assalto... peccato che abbiano sbagliato la diligenza da assaltare... facendo per altro riferimento ad un articolo di giornale - a firma di un direttore che è di Venafro, come chi vi scrive -, che forse (o senza forse) voleva dire un'altra cosa.

In quell'articolo, infatti, qual è il problema c'è scritto chiaramente: "In buona sostanza - c'è scritto - per il "118 Molise" lavorano una quarantina di dottori a fronte degli oltre 90 previsti in pianta organica. Per evitare di lasciare postazioni scoperte, l'Asrem chiede ai pochi in servizio di prestare la propria opera anche oltre l'orario di lavoro. Accade però che Roma, da cui sostanzialmente dipende la sanità molisana, mentre dà l'ok – è un esempio – per pagare decine di milioni di euro ai privati accreditati anche se non firmano i contratti, non vuole autorizzare il commissario della sanità ad una spesa di 300mila euro – un'inezia per i conti delle disastrate casse molisane – necessaria ad assicurare le prestazioni aggiuntive del 118".

E' fin troppo evidente, a meno che non si sia in mala fede, dove siano le responsabilità e volerle cercare a tutti i costi altrove per una mera convenienza elettorale è quanto meno bizzarro. Qualcuno dirà: "sì, ma il Sindaco e i suoi non sono stati attenti, sono in ritardo". Forse, ma forse anche no, se si considera che certe decisioni ai Sindaci vengono comunicate a cose fatte. Se ne volete la prova, provate a chiedere al Sindaco di Cerro al Volturno - che pure è uno tutt'altro che distratto - quando e come ha saputo che gli stavano chiudendo il 118 per un mese intero, (dopo averlo demedicalizzato, semplicemente cancellandolo da una lista senza avvisare nessuno), perché nessuno all'AsRem aveva letto una pec. Vi facilitiamo il compito: lo ha saputo per caso il giorno prima e ha dovuto trovare lui la soluzione.

Tuttavia, la soluzione del Sindaco Ricci non è piaciuta al Commissario ad Acta, Roma - dove il prossimo 18 Aprile i Sindaci molisani andranno a far sentire la propria voce - al momento non ha ancora fornito soluzioni e il Sindaco Ricci ha deciso di rispondere a tutto questo con una diffida al giorno al Direttore generale dell'AsRem, al Commissario e al Sub Commissario ad Acta  per riavere il medico, richiamando ciascuno alle proprie responsabilità di fronte al rischio a cui si sta esponendo la popolazione venafrana, con decisioni scriteriate e senza senso, dicendo chiaramente che laddove la via del garbo non portasse a nulla, non esiterà ad intraprendere quella della durezza.

Noi un consiglio ci sentiamo di darlo in maniera molto diretta. Qualcuno ha scritto che forse "far volare qualche scrivania a Campobasso" possa sortire maggiori effetti. Noi non lo crediamo. Quello che ci sentiamo di consigliare ai vari aspiranti alla guida della città è 

"Lasciate stare Facebook, scendiamo in strada tutti insieme, cittadini, amministratori, aspiranti tali, Chiesa, Scuola, Imprese, stampa... tutti... e facciamo sentire forte la nostra voce. Sappiamo farlo, lo abbiamo già fatto. E la ragione per rifarlo è nobile, perché riguarda la vita di tutti noi, dei nostri genitori e dei nostri figli. Non si può delegare al propagandismo di un post (preelettorale)! 

E' ora che Roma e Campobasso sappiano che Venafro esiste, che la nostra vita vale molto più di 300mila euro, che Venafro ha una sua storia gloriosa e ha una sua dignità imprescindibile e che a nessuno sarà concesso mai di intaccarla! Ma questo, si può fare solo tutti insieme... divisi, si fa il gioco degli altri.

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