Venafro. Il Sindaco Ricci "Stefano Buono o non sa o è in mala fede"

05.12.2022

Senza giri di parole il Sindaco di Venafro ribatte alle accuse del consigliere di Minoranza su POS e non solo

Questa volta non lascia passare il Sindaco di Venafro Alfredo Ricci, e nero su bianco ribatte punto su punto, e senza giri di parole, alle accuse di Stefano Buono in merito al POS.

Non sono abituato a rispondere ai comunicati di Stefano Buono, - ha scritto Ricci in una nota - perché rispetto le idee differenti che ciascuno esprime, anche quando non le condivido.

Tuttavia, quando non si tratta semplicemente di diverse opinioni bensì di vere e proprio fesserie esagerate, ho il dovere verso la città che amministro con gli amici della maggioranza di mettere un punto.

Leggo che Stefano Buono contesta che, a suo dire, non avrei espresso una posizione contraria rispetto alla proposta di Piano Operativo lanciata dal Commissario ad acta alcune settimane fa.

Deve essere sfuggito a Buono - e se non gli è sfuggito significa che il personaggio è in evidente malafede - che, appena dopo la diffusione di questa notizia, ci siamo riuniti come comitato direttivo della conferenza dei Sindaci di ASREM, di cui faccio parte insieme ad altri 5 Sindaci, e abbiamo all'unanimità espresso la nostra contrarietà rispetto a quella ipotesi di Piano di cui abbiamo chiesto al Commissario l'immediato ritiro.

Ancora, come Presidente della Provincia sull'argomento ho convocato e presieduto lo scorso 3 novembre l'Assemblea dei Sindaci della Provincia, durante la quale ho relazionato esprimendo tutta la mia contrarietà rispetto alla proposta di Piano Operativo in questione. Anche in quell'occasione ho proposto che nella programmazione regionale, tra l'altro, il ruolo del SS. Rosario sia rilanciato e potenziato, sia rispetto alla medicina territoriale (chiedendo che venga resa continuativamente operativa la RSA e la lungodegenza e sia istituito un hospice) sia rispetto alle urgenze. La mia proposta, integrata anche sulla base degli altri interventi, è stata condivisa da tutti i Sindaci, con cui in Assemblea abbiamo approvato un documento che punta a rilanciare la sanità nella nostra Provincia, dal SS. Rosario al Caracciolo di Agnone al Veneziale di Isernia, passando per la medicina territoriale, ma muovendo sempre dal ritiro immediato della proposta di Piano delle scorse settimane. E la necessità di salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini della nostra Provincia e della nostra Regione, con un occhio attento al SS. Rosario, è stata da me sottolineata anche ogni volta che, dopo le politiche del 25 settembre, ho avuto modo di incontrare la delegazione parlamentare molisana, da ultimo lo scorso 21 novembre, quando il sen. Lotito è stato presente al Comune per un confronto sui temi che interessano la nostra città e la nostra Provincia.

Inoltre, deve essere sfuggito a Buono - e se non gli è sfuggito significa che il personaggio è in evidente malafede - che attualmente non c'è un Piano Operativo che possa essere impugnato al TAR, perché si tratta di una proposta che, ad oggi, non essendo stata ancora recepita in un atto amministrativo, giuridicamente non esiste e non può essere impugnata. Un signore come lui che fa il Consigliere Comunale tendente allo statista dovrebbe conoscere questi elementi essenziali dell'attività amministrativa (sempre che si sia davvero letto qualcosa!).

Nel contempo, vorrei ricordare che l'Amministrazione che mi onoro di guidare ha deliberato di proporre ricorso contro l'ASREM per la mancata attuazione delle previsioni del vigente atto aziendale (quello sì che esiste!), che prevedono per il SS. Rosario una serie di servizi che, però, non sono stati attivati o sono stati ingiustificatamente sospesi.

E potrei ancora continuare elencando le tante iniziative messe in campo in questi mesi e in questi anni (in verità, da ben 14 anni), anche durante la pandemia, quando il ruolo del SS. Rosario poteva e doveva essere potenziato, e lo è stato, fino a quando poi, passata l'emergenza, il dibattito sulla sanità è passato dal livello del rilancio delle strutture a quello delle liti e delle contrapposizioni personali.

Tra l'altro, le tante iniziative di questi anni sono state tutte condivise con tutti i colleghi della maggioranza, che voglio ringraziare sempre per l'impegno che mettono nell'espletamento del proprio mandato amministrativo: impegno e lavoro, concetti che Buono quando è stato in maggioranza non ha dato prova di praticare! D'altronde, parliamo di un Consigliere comunale eletto in maggioranza e, dopo un anno e mezzo trascorso senza farsi notare o apprezzare per nessun progetto o iniziativa, passato all'opposizione.... uno che ha "rubato" i voti alla lista Insieme per Venafro per essere eletto e, poi, andare via (senza farsi rimpiangere).

Tutto ciò deve essere sfuggito a Buono, e se non gli è sfuggito significa che il personaggio è in evidente malafede. O, più semplicemente, Stefano Buono ha voluto anche questa volta dare prova di concepire il proprio ruolo politico come quello di chi ogni tanto ha l'esigenza di imbrattare qualche giornale o la propria pagina Facebook con ovvietà e fesserie all'insegna del livore. Per questo suo modo di intendere la politica gli ho fatto da tempo il mio personale e sincero in bocca al lupo!

Piuttosto, mi sarebbe piaciuto sentire la voce dell'insigne Consigliere Comunale levarsi anche rispetto al fatto che l'attuale stato comatoso del SS. Rosario è conseguenza delle decisioni prese nel 2016 dal suo Governo regionale, quello targato PD. La sua memoria è corta, quella dei Venafrani no.

Diversamente da lui, che conosce soltanto l'impegno politico a senso unico, io posso dire di avere agito, anche con ricorsi al TAR, sia quando il Presidente era o è di centrodestra, sia quando era di centrosinistra, perché credo che la difesa del SS. Rosario non abbia un colore politico e debba essere combattuta fino in fondo. Questo sarebbe stato auspicabile per Venafro: vedere Stefano Buono impegnarsi non soltanto per attaccare in maniera qualunquista, ma soprattutto per costruire. Ma questo abbiamo capito che non è nelle corde del personaggio.

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