Venafro. Ripulito il Verlasce. Ma forse no!
E' ancora acceso il dibattito sui Social tra chi evidenzia l'abbandono del sito, chi si chiede perché non deputare alla sua pulizia i percettori del reddito di cittadinanza e chi si chiede dove siano coloro che ricevono lauti stipendi per la cura dei sito...
Prosegue, soprattutto sui social, ma ne abbiamo avuto riscontro anche tra i cittadini, la polemica circa lo stato di abbandono del sito archeologico del Verlasce di Venafro, sottoposto ad un intervento di ristrutturazione da parte del Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Molise. Un intervento per il quale il Ministero per i Beni e le Attività culturali ha stanziato 479.304,66 Euro. Responsabile Unico del Procedimento e Direttore dei Lavori è l'Architetto Enza Zullo. I lavori hanno avuto inizio il 16 settembre 2019 e dopo una sospensione, c'è stata la ripresa il 15 ottobre 2020 che prevede la data di fine lavori il 24 maggio 2021.
Abbiamo fatto una passeggiata anche questo pomeriggio all'interno del sito archeologico, per notare che dopo le polemiche dei giorni scorsi, cui abbiamo dato ampio risalto, a motivo dell'incuria e dell'abbandono in cui il sito riversa, l'erba alta è stata tagliata.
Abbiamo notato che in una parte del sito c'erano un paio di operai a lavoro, con rete elettrosaldata pronta per una gettata di cemento e per notare anche che, oltre a chi dovrebbe prendersi cura del sito, lo hanno maltratto anche i tanti cittadini che attraversandolo hanno lasciato a terra bottiglie, barattoli, cartoni di pizza, bicchieri. E abbiamo anche notato che non tutta l'erba tagliata e tantomeno l'immondizia emersa dallo sfalcio dell'erba è stata portata via.
Abbiamo poi anche notato che non tutta l'erba è stata tagliata. Che ci sono ampie parti del sito recintate e che all'interno l'erba è alta quasi quanto il recinto. Abbiamo notato che per circa la metà il sito è ancora totalmente abbandonato: case diroccate, portoni sfondati, presumibilmente si tratta di zone che esulano dall'intervento (o dalla competenza della Soprintendenza che, se così fosse, non sarebbe la sola responsabile di tanta incuria!) e che ci fanno capire che in realtà il prossimo 24 maggio se ci sarà consegna dei lavori, si tratterà di una consegna parziale, di circa la metà del sito. Il che lascia ancora pensare che un utilizzo vero dal punto di vista archeologico e culturale, "per fini turistico-didattici" del sito, oggetto dell'intervento, è ben lungi dal venire.
E dunque sono tante le domande che si impongono e a cui cercheremo di dare risposte, magari provando a sentire gli attori di tutta questa vicenda. Proveremo a capire proprietà e competenze, proveremo a capire perché un sito così importante versi ancora in tali condizioni. Proveremo a dire la verità su un gioiello tenuto buttato tra la bigiotteria. Continuate a seguirci.
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