Vescovi 'preoccupati' per vendita 'Gemelli Molise'

06.07.2021

In attesa di registrare la loro posizione a difesa della Sanità pubblica sempre più drammaticamente insufficiente

I Vescovi del Molise manifestano "motivi di preoccupazione", in relazione alla notizia della vendita del 'Gemelli Molise' di Campobasso, in particolare perché "non si conoscono ancora tutte le vere ragioni di questa decisione improvvisa, le finalità di questo processo innescato dal Gemelli di Roma". "Pur consapevoli dell'urgenza di rimediare al passivo, che negli anni è andato accumulandosi, a causa dell'atteggiamento spesso ostativo della Regione Molise - si legge in una nota congiunta - l'azienda non ha mai, finora, fornito dati di infruttuosità allarmante, tali da ricorrere alla vendita a privati.

Anzi, l'alta specializzazione e gli interventi di innovazione, con l'acquisto recente di nuove apparecchiature all'avanguardia, stanno qualificando grandemente l'ospedale Gemelli Molise". Più volte i Vescovi sono intervenuti a difesa della realtà ospedaliera, inaugurata da Papa Giovanni Paolo II nel 1995, che negli anni è sempre più divenuta espressione attiva del Policlinico Gemelli.
Stavolta, però, l'eccellenza clinica molisana, che è da sempre un riferimento per tutto il Sud d'Italia, "rischia di perdere le sue origini, di essere emarginata come tante altre realtà presenti nelle aree interne e di essere oggetto di vendita solo per migliorare la situazione più in alto e altrove. Perdere il Gemelli per il Molise rischia di diventare un segno negativo, per tutti i cittadini, per la stessa identità molisana. Il Molise non sia una periferia dimenticata- osservano i prelati - la Regione si assuma le responsabilità a sanare i debiti e potenzi l'integrazione con l'ospedale Cardarelli, così come è avvenuto, in forma vincente, durante il periodo difficile del Covid, per i tanti ricoveri condivisi". I Vescovi, infine, chiedono "di superare problematiche e ferite del passato e di puntare ad un futuro fruttuoso per tutti, in una sintesi culturale che non perda un patrimonio così prezioso e identitario come il Gemelli Molise".

Ora si attende una netta presa di posizione dei prelati molisani in merito alle condizione di drammatica insufficienza della Sanità pubblica che è costata al Molise oltre 400 vittime nella seconda ondata della pandemia e continua ad essere insufficiente al confronto con le tante necessità di un territorio, quello molisano, sempre più periferico... lo testimoniano i numeri e i disperati gridi di allarme che ogni giorno medici e operatori lanciano a fronte posti di pronto soccorso senza personale e postazioni 118 al collasso. 

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