Viaggio nella "Casa di Lawrence"

10.01.2023

La vicenda del grande scrittore inglese sarà parte della trasmissione "Il Provinciale" i prossimi 21 e 22 gennaio, sulle reti RAI

Seguendo i passi della troupe de "Il Provinciale" con Pierluigi Giorgio e Liana Marino ci siamo ritrovati a Picinisco, un ridente paesotto di poco più di mille abitanti, nella provincia frusinate, nel Lazio, in una tenuta chiamata la "Casa di Lawrence". Da subito ci siamo chiesti se per caso "Lawrence" non fosse "quel Lawrence", ossia David Herbert Lawrence, lo straordinario scrittore Inglese, autore di opere bellissime come Figli e amanti (1913), L'amante di Lady Chatterley (1928) e La ragazza perduta (1920) e subito, il mio compagno di viaggio mi ha confermato nel sospetto: si trattava proprio di lui e anzi lì, in quella casa, lo scrittore aveva completato il suo Romanzo La ragazza perduta. Una conferma che poco dopo è stata ratificata dalla lapide commemorativa che accoglie i visitatori.

Scoprire storie e luoghi e raccontarli è in qualche modo nella mission del nostro Giornale, amiamo ascoltare storie, soprattutto quelle che vengono "da lontano", lasciarci da esse trasportare e cercare di entrare nella mente e nel cuore di chi quelle storie le ha vissute. 

A completare il quadro di quella che si preannunciava come una interessantissima giornata, l'incontro con il titolare Loreto Pacitti, persona brillante e di lunghe vedute, che ci ha calorosamente accolti e guidati nella visita alla Casa, dopo averci omaggiato del Romanzo La ragazza perduta, che proprio in quelle stanze l'autore aveva completato.

Una Casa che solo ad attraversarla racconta storie, con i suoi dettagli è una istantanea fissata sui giorni in cui Lawrence viveva quelle stanze... la sue carte, la sue bellissime macchine da scrivere, la sua camera, la cucina con il grande camino... e poi gli spazi esterni... un respiro profondo, un contesto magico che affonda le sue radici nel 1889 quando, nel suo peregrinare tra i paesi della lontana Inghilterra, avendo stretta tra le mani la sua terra natia, Orazio Cervi, maturato il sogno di una "villa in stile vittoriano", costruì nella contrada le Serre la sua casa.

Aveva lasciato il piccolo borgo di Picinisco da giovane, a soli sedici anni, in cerca di fortuna nel Nord Europa esibendosi come artista di strada, fino ad essere notato per la sua figura esile ed altera che gli guadagnò la fortuna di essere richiesto per molti anni come modello da artisti, come lo scultore Thornycroft, con il quale nacque un'amicizia che continuò anche quando si ritirò in terra comina.

In virtù della loro amicizia, lo scultore, nell'estate 1919 chiese all'amico Orazio di ospitare la figlia Rosalinda e i suoi nipotini, desiderosi di una vacanza tra gli appennini laziali. Orazio manifestò le sue perplessità ben riconoscendo che la sua dimora sorgeva in un luogo alquanto precario, poco incline per accogliere una famiglia con dei bambini. Fu allora che Thornycroft affidò al suo fedele confidente Lawrence, prossimo a partire per l'Italia, il compito di visitare quei luoghi descritti tanto angusti e di riferirne poi a Rosalinda.

Alla ricerca di "paesaggi sbalorditivamente primordiali", lo scrittore inglese e la moglie Frieda giunsero a Picinisco nella prima decade del Dicembre 1919. Orazio ospitò i due giovani sposi. Lo scenario suggestivo della montagna, sconfinata ed incerta, le vette immacolate, il verde assolato degli alpeggi, incantarono il romanziere inglese che ritrovò, "tra le magnifiche stelle così lucenti", l'ispirazione per terminare il Romanzo La ragazza perduta.

La casa di Orazio, tra le righe dell'opera menzionato come Pancrazio, diventerà un ambiente del Romanzo, il paesaggio di Picinisco sarà, nei capitolo XIV e XV, lo sfondo alla storia d'amore dei protagonisti Alvina e Ciccio.

Lawrence fece suo questo mondo incontaminato che per caso aveva trovato, e lo ritrasse con eccezionale trasporto nel suo romanzo, facendone una autentica testimonianza della realtà comina del primo Novecento. Proprio mentre dall'altra parte della montagna si svolgeva la vicenda di quell'altro grande che fu Charles Moulin. I due non si conobbero mai, ma entrambi negli spazi incontaminati delle nostre montagne, venendo da lontano, ritrovarono se stessi.

Le minuziose descrizioni degli ambienti, delle stanze, degli arredi fatte da Lawrence ne La Ragazza perduta hanno consentito un fedele restauro della struttura di "Casa Lawrence", ad opera della famiglia Pacitti, nel rispetto e nella tutela dello scenario che si presentò allo scrittore e a sua moglie Frieda in una fredda notte di dicembre del primo Novecento.

Oggi "Casa Lawrence" è una struttura ricettiva dove è possibile trascorre del tempo nella più totale tranquillità o una serata con gli amici in Caciosteria, dove è possibile degustare prelibatezze locali. Ma poi offre passeggiate naturalistiche nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise; Fattoria didattica con illustrazione alle scolaresche delle attività dell'azienda; Riconoscimento di erbe officinali con riferimento ai preziosi manoscritti di Charles Moulin; Incontri culturali (esposizioni, mostre, conferenze, apicoltura, cooking class, tesi di laurea su Lawrence); Escursioni in mountain bike e Trekking.

Al di là di tutto... un luogo certamente da visitare e conoscere. 

Info al 3490723084 o su www.casalawrence.it.

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