Violenza sulla donna. A Venafro un Convegno con approccio multidisciplinare
Alla Palazzina Liberty l'evento promosso dal Consultorio "Il Girasole". Sabato 30 Novembre alle ore 15.00
Angela Scungio*
La violenza sulle donne è un fenomeno troppo complesso per essere analizzato compiutamente all'interno di un solo campo disciplinare e per essere sradicata ha bisogno di un cambiamento culturale in vari ambiti e settori. Questo dramma non è un fatto privato, come negli anni lo si è sempre classificato, ma è un dramma pubblico che investe tutta la comunità e che per sradicarlo bisogna incidere in tanti settori della nostra società. Negli ultimi tempi è un fenomeno esacerbato da tanti fattori di degrado sociale come quello dell'oggettivazione sessuale, facilitato dalla dilagante produzione pornografica. È un fenomeno drammatico, che sempre più spesso sale agli onori della cronaca nella sua massima espressione, quella del femminicidio.
Il tipo di violenza che si verifica con maggiore frequenza è quella che avviene tra le mura domestiche. Spesso la vittima si trova, spinta in condizioni di progressivo isolamento da chi le agiva violenza, privata di contatti sociali con cui poterne parlare e per uscirne bisogna prima di tutto metterla in grado di riconoscere la violenza, riconoscere che è ingiusta e che non è frutto della propria debolezza, incapacità, o colpa (l'autobiasimo è quasi sempre una costante). La violenza non è colpa della vittima ma di chi l'ha agìta. Paradossalmente, nella sua triste realtà relazionale, trova in qualche modo una sua forma di equilibrio ma in questo presunto "equilibrio" spesso la vittima ha perso la sua autonomia, sia psicologica che relazionale. Come si può scardinare tutto questo? Non bastano le scelte del legislatore in materia di repressione dei maltrattamenti e della violenza con un'estensione della rilevanza penale e un inasprimento del trattamento sanzionatorio ma bisogna puntare anche e soprattutto sull'aspetto educativo.
Sotto il comune denominatore della "prevenzione" vanno comprese sia l'ambito della "sensibilizzazione" che quello della "educazione". Per prevenire certamente dobbiamo partire dalla scuola, di ogni ordine e grado perché il cambiamento culturale parte di lì: sulla promozione di una educazione al rispetto della persona e alla non violenza, educazione all'affettività e alla sessualità che va vissuta non in senso ludico o con atteggiamenti estremi. Le campagne di sensibilizzazione devono essere finalizzate a promuovere una corretta cultura della relazione uomo-donna basata sul rispetto della dignità che oggi si cerca di distruggere ad ogni costo. Su questa tematica sarebbe auspicabile avere sempre un alto livello di attenzione come quello che si verifica nella giornata del 25 novembre .
* Ginecologa, Direttore del Consultorio Familiare il Girasole, Referente Percorso Rosa P.O. "F. Veneziale " Isernia