Voi, dunque, dite: Padre

08.03.2022

Pensieri brevi di Quaresima - Martedì della Prima Settimana

Letture Is 55,10-11; Sal 18; Mt 25,31-46

Qualcuno ha detto e scritto che "tutto è preghiera". Personalmente non ho mai condiviso questa affermazione. Lo stesso Gesù ha detto: "Non sprecate parole come fanno i pagani che credono di essere ascoltati a forza di parole". Ma ci ha consegnato la Parola... ci ha detto: "Voi dunque pregate così: Padre". Una parola oggi forse desueta, ma così profonda, così autentica. E poi... "Nostro"... "Padre nostro", cioè mio, tuo...di ciascuno, di tutti... un Padre dal cuore grande. Un Padre nel quale non c'è e non può esserci divisione!

Che lui. Dio, sia Padre ce lo ha detto Gesù! Ma, io, tu, noi, siamo figli? Ci riconosciamo tali?

"Quante volte c'è gente che dice "Padre Nostro", ma non sa cosa dice. Perché sì, è il Padre, ma tu senti che quando dici "Padre" Lui è il Padre, il Padre tuo, il Padre dell'umanità, il Padre di Gesù Cristo? Tu hai un rapporto con questo Padre? Quando noi preghiamo il "Padre Nostro", ci colleghiamo col Padre che ci ama, ma è lo Spirito a darci questo collegamento, questo sentimento di essere figli di Dio" (Papa Francesco).

Allora, oggi, quando diremo Padre nostro... proviamo a pensare!  Non è una formula, ma un moto del cuore. Non è un testo, ma un "canto" dell'anima. Quando Gesù ha detto "Abba", ha detto io sono Figlio! Nel Padre nostro c'è tutto il nostro essere figli, ma non è scontato, non è automatico.

E' nel Padre e nella nostra filiazione che ogni parola trova senso e che, "come la pioggia e la neve scendono dal cielo" e vi ritornano dopo aver fecondato la terra, così ogni parola uscita da Lui tornerà a Lui dopo aver fecondato il nostro cuore e aver compiuto ciò per cui l'ha pronunciata e aver operato così la salvezza.  

Se sei arrivato fin qui... prenditi ancora solo pochi istanti... prega il Padre con le parole di Gesù...

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