Castel San Vincenzo. Non si arresta la polemica.

di Paolo Scarabeo

Non si arresta la polemica nata dopo il 15 agosto a Castel San Vincenzo (IS) a proposito della gestione degli spazi sul lago e di quella che alcuni hanno definito la "devastazione barbarica" che il lago ha dovuto subire a motivo della presenza indisciplinata di troppi turisti...

La lettera di una cittadina "amante dei territori" rivolta al Presidente Toma, di cui vi abbiamo raccontato (https://www.quintapagina.eu/l/lettera-al-governatore-le-scrivo-da-amante-dei-territori/), nella quale si manifestava la profonda preoccupazione di molti per le sorti di quel meraviglioso posto a causa dell'assenza di regole e della presenza oltremodo numerosa di migliaia di turisti, ha aperto una vera e propria querelle, dividendo l'opinione pubblica in modo significativo, fin quasi allo scontro.

A sostegno della lettera di cui abbiamo accennato si è levata, con un duro affondo, la voce dell'Architetto Franco Valente, corredata da un'ampia documentazione fotografica che, da par suo, non ha usato giri di parole: 

«Se "ogni scarrafone è bello agli occhi della mamma sua", non significa che lo scarrafone è bello per tutti.

Gli scemi del villaggio Molise hanno gridato allo scandalo perché mi sono permesso di sostenere la denuncia di Fabienne Cattini sullo stato di degrado del lago di Castel S. Vincenzo in questi giorni di Ferragosto. Invece di consigliare ai cittadini di Castel S. Vincenzo di nominare la loro concittadina emigrata dal Molise come ambasciatrice nel mondo per la valorizzazione del Molise, gli scemi del villaggio mi hanno additato come colui che fa una pessima propaganda per questa regione.

Gli scemi (e le sceme del villaggio) si mettono a fare polemica con me invece di mettere la faccia sul disastro incredibile che si sta consumando a Castel S. Vincenzo per colpa principale di un'amministrazione comunale che non ha la capacità di gestire qualcosa che è molto più grande delle sue possibilità.

A Castel S. Vincenzo, invece di chiedere aiuto a chi è meglio di loro e di "fargli il vestito", come si diceva una volta, gli scemi e le sceme del villaggio se la prendono con chi consiglia loro la via da seguire. Che è la via delle cose ovvie. Come è stato consigliato da centinaia di amici che hanno il sale nella zucca. Poche regole facili da osservare.

E' stato consigliato da chi ragiona:

1) stabilire regole precise per la permanenza sulle rive del lago (no campeggio, no fuochi, no gruppi elettrogeni, no musiche oltre un certo orario ecc)

2) introdurre un numero massimo di presenze facendo pagare un ticket a persona per i mesi di luglio agosto

3) con i soldi del ticket: (sempre nei medi di luglio e agosto)

a) istituire un sistema di vigilanza che punisca con multe salate chi non rispetta le regole

b) potenziare i punti di raccolta differenziata dei rifiuti e prevederne la raccolta giornaliera

c) installare il maggior numero possibile di bagni chimici

4) per evitare il parcheggio selvaggio dei camper lungo la strada è necessario individuare ed attrezzare aree di campeggio per i camper ovviamente a pagamento. e se i camper sono troppi non devono comunque sostare selle strade che costeggiano il lago.

Invece gli scemi e le sceme del villaggio fanno polemica! Quando si sperperavano i denari per un museo archeologico che non sarebbe stato mai finito e non si sarebbe mai aperto dove stavano questi scemi e queste sceme che aprono la bocca e ci soffiano dentro. Dove stavano quando gli zappatori domenicali (che fortunatamente stanno per essere cacciati a calci in culo dalla Soprintendenza) sventravano le mura dell'antico monastero? Dove stavano quando si realizzava "un'isola ecologica" (che di ecologico ha solo il nome) a ridosso della diga? 

Dove stavano mentre si creavano strutture da diporto per l'uso turistico del lago e venivano abbandonate senza che venissero mai completate? Dove stavano mentre si sperperavano i soldi dati per le case prefabbricate imbottite di amianto e oggi abbandonate nonostante montagne di soldi per la bonifica delle aree? Dove stavano quando gli eroici ristoratori intorno al lago o sul paese venivano abbandonati al proprio destino da amministratori che pensano solo alla propria botte clientelare? Dove stavano quando le migliaia di turisti educatamente portavano nei luoghi destinati alla raccolta dell'immondizia ciò che obiettivamente non può essere portato a casa propria?

L'occasione fa l'uomo ladro. A Castel S. Vincenzo mancano i requisiti minimi per fare turismo civile. I turisti vanno dove le indicazioni suggeriscono di andare.

Gli amministratori devono stabilire le regole e pretendere che siano rispettate. E se gli amministratori non sono in grado di farle rispettare, invece di fare polemica come gli scemi e le sceme del villaggio, stessero a casa propria limitando i danni al loro giardino.

Invece di fare polemica con la compaesana emigrata Fabienne Cattini (che ha garbatamente segnalato il disastro al lago) proponetele di fare il sindaco di Castel S. Vincenzo per cinque anni. Mettetela alla prova e se dimostrerà di non essere all'altezza, la volta appresso, mettete una recinzione al lago e fate entrare solo quelli che hanno il tesserino di persone civili». 

Una presa di posizione che certamente non è andata giù a molti e che ha acceso un dibattito che, siamo certi, non si fermerà subito. 

Tra coloro (tanti davvero) che hanno preso parte al dibattito, moltissimi dei quali in linea con il pensiero dell'Architetto almeno per quanto riguarda l'urgenza di una azione mirata alla valorizzazione e alla difesa del lago, significativa e controcorrente, la voce di un ristoratore locale: 

 «SE AMI CASTEL SAN VINCENZO... Ehi, dico a te... Se ami veramente Castel San Vincenzo, se vuoi bene a questo paese come e più che a te stesso, se pensi di non poter vivere lontano da queste meraviglie... Abbandona ogni critica inutile e distruttiva, rinuncia ad ogni chiacchiera o pettegolezzo da lavandaio/a, abbassa il tono della tua voce e rimboccati seriamente le maniche, ricordando che chi fa può anche sbagliare, ma chi non fa ha già sbagliato in partenza...».

E' un argomento importante, decisivo per il territorio, che seguiremo da molto vicino e a cui daremo ampio spazio, cercando di raccogliere la voce di tutti i protagonisti. 

... a presto...

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