Ragazzi, l'alcool non vi fa più grandi, vi ammazza!

11.08.2025

Vasto Marina, Notte Rosa fatale: dieci adolescenti tra i 13 e i 16 anni in coma etilico 

di Paolo Scarabeo

Una serata che avrebbe dovuto essere un inno alla spensieratezza, o almeno così la presentano i ragazzi quando chiedono di poter andare o cercano chi li accompagni, una Notte Rosa punteggiata di musica, luci e sorrisi. Invece si è trasformata in un grido d'allarme. Ne avevamo già parlato qualche un paio d'anni fa (leggi l'articolo), ma siamo costretti, nostro malgrado, a tornare sull'argomento. Nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 agosto dieci ragazzini, tra i 13 e i 16 anni, si sono ritrovati – forse senza una reale consapevolezza di quanto accaduto – ricoverati in coma etilico all'ospedale San Pio di Vasto Marina.

I racconti parlano di un'esplosione di allegria trasformata in pericolo: concerti, musica fino a tardi, migliaia di persone in giro, e un abisso incolmabile tra desiderio di crescere e la vita reale. I medici sono intervenuti in tempo, stabilizzando i giovani con terapie d'urto. Le loro condizioni non sono gravi, ma il profondo turbamento resta.

Secondo quanto riportato da testate come Il Centro e Il Messaggero, all'alba del dramma si aggiunge un sospetto inquietante: l'alcol venduto nel corso della serata sarebbe potuto esser somministrato da gestori compiacenti o da venditori abusivi. Anche le autorità sanitarie e la ASL 2 d'Abruzzo hanno confermato l'accaduto e rassicurato sulle condizioni dei pazienti.

La Notte Rosa è diventata rosso vivo, come il sangue sull'asfalto: una cifra della vita tolta troppo in fretta, di un mondo adolescente ingannato da un vetro affusolato. Sorrisi e braccia al cielo che si sono scontrati con organi in tilt, perché l'alcol non è compagno di giochi, ma nemico subdolo.

Le istituzioni locali – il Comune di Vasto in primis – ora guardano con apprensione alle prossime notti estive, in particolare alla Notte di Ferragosto, dove l'apertura prolungata dei locali fino alle quattro del mattino è ormai autorizzata. Si ipotizzano controlli stringenti su venditori, bar e lidi: una rete, un presidio che dovrà operare su tutta la linea.

Ma resta la domanda cruciale: come può un'intera generazione cercare adultità nell'alcool quando a loro viene insegnato l'unico alfabeto che importa – quello dei social, dei like e della velocità? Le sirene dell'ambulanza – che hanno portato in salvo quei dieci corpi – devono suonare come campanelli d'allarme: non è un solo significato più grande, ma il valore della vita che va protetto.

Ragazzi, l'alcool non vi rende più grandi. Vi ammazza! E non c'è discorso di emancipazione che regga davanti a un cuore che rallenta, a polmoni che vacillano, a famiglie spaventate. In ricordo e in monito: la Notte Rosa non può tingersi di paura. Non dobbiamo farla diventare una tragedia annunciata.

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