Venafro. Villa Maria al centro di un dibattito pubblico

30.09.2022

"Passato, Presente e Quale Futuro?", sabato 8 ottobre si discuterà di questo alla Liberty con l'Architetto Franco Valente e i rappresentanti di Laboratorio 86079

Villa Maria  è ormai da tempo al centro della discussione tra i cittadini venafrani. I Social registrano ogni giorni reazioni e commenti indignati per lo stato in cui il parco versa, qualcuno lo ha definito "un pugno in faccia" nel cuore della città. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato (qui) delle condizioni di incuria in cui versa e soprattutto delle tante criticità che ora ne fanno un luogo addirittura pericoloso per i più piccoli.

A più riprese la nostra Testata è tornata sul tema della cura e della sicurezza di tutta quell'area, avanzando la proposta di farne un polo culturale che possa diventare luogo di riferimento per l'associazionismo cittadino e di ritrovo per grandi e piccoli... anche considerando il pregio storico e artistico che caratterizza l'intera area, nel cuore della citta, con l'ex lavatoio (che i più giovani devono imparare a conoscere come luogo identitario della città e per questo ad amarlo), la Palazzina Liberty, le quattro cannelle e appunto Villa Maria, con annessa la struttura alle spalle della Liberty in stato di evidente abbandono.

Ora il parco Villa Maria entra a tema in un incontro pubblico a cui l'intera cittadinanza è invitata, con l'Architetto Franco Valente e i rappresentanti di Laboratorio 86079, che si terrà nella Palazzina Liberty, sabato 8 ottobre alle ore 10.00.

Sarà un momento di confronto e di proposta, di ripresa del passato, lettura di un presente in evidente difficoltà e proiezione per un futuro del parco. Un momento, che come ogni occasione in cui si fanno proposte e propongono alternative, si presenta come una importante occasione anche per quel "sentire comune" che è l'anima di ogni democrazia, perché "Avere cura dei beni pubblici - come affermano dal Laboratorio 86079 - significa migliorare la qualità di vita dei cittadini, accrescere il loro senso di civiltà e di appartenenza ad una stessa comunità di cui quegli stessi beni sono identità e memoria".

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